“Le infiltrazioni mafiose sono una preoccupazione non solo per il Ponte, ma per tutte le grandi opere in corso. Per questo chiediamo allo Stato di starci vicino”.
Lo ha detto Giovan Battista Perciaccante, vicepresidente di Ance con delega al Mezzogiorno, parlando con i giornalisti a margine di un incontro di studio organizzato dall’Ance Calabria.
“Negli ultimi due o tre anni con il superbonus 110% e ora con i fondi del Pnrr destinati all’edilizia – ha esordito Perciaccante – il settore ha vissuto un periodo di grande attivita’ e lavoro. E’ vero che i risultati ottenuti durante il periodo del 110% non sono paragonabili a quelli piu’ recenti, ma grazie ai fondi del Pnrr l’edilizia ha comunque registrato una crescita dell’8% del Pil, un dato superiore alla media nazionale dal 2007. Tutto sommato, quindi, non e’ andata male. Adesso, pero’, e’ fondamentale programmare con attenzione il futuro. Gli anni passati sono stati caratterizzati da un’enorme mole di lavoro legata al superbonus, mentre oggi siamo chiamati a gestire le risorse del Pnrr con tutte le difficolta’ del caso. Le grandi opere – ha rimarcato il vicepresidente di Ance – sono sotto il controllo di centrali di committenza importanti, ma le piccole opere – gestite da Comuni di dimensioni ridotte – stanno affrontando ritardi e problemi organizzativi. Bisogna mettere le amministrazioni periferiche di dotarsi di uffici che possono far fronte a questi problemi. E poi bisogna sburocratizzare un po’”.
Quanto al Ponte sullo Stretto: “E’ un’opera – ha aggiunto Perciaccante – che consideriamo necessaria. E’ importante per la Calabria, per la Sicilia, ma direi anche per l’Europa. Siamo favorevoli alla sua realizzazione: rappresenterebbe una svolta per il Mezzogiorno, connetterebbe 5 milioni di abitanti della Sicilia con l’Europa attraverso la Calabria, generando ricadute significative per l’economia della nostra regione”.
Perciaccante si e’ soffermato anche sul tema del rischio di infiltrazioni mafiose nella realizzazione di opere pubbliche: “Sono una preoccupazione non solo per il Ponte, ma per tutte le grandi opere in corso, come la Statale 106 o la costruzione di nuovi ospedali. Non dimentichiamo l’ospedale di Sibaritide, dove in pochi giorni si sono verificati due attentati. E’ evidente che la situazione e’ seria. Per questo chiediamo allo Stato di starci vicino. Noi imprenditori stiamo facendo la nostra parte, ma – ha concluso il vicepresidente di Ance – abbiamo bisogno di un sostegno costante e concreto per contrastare questi fenomeni criminali che, se non arginati, non fanno altro che indebolire la Calabria, anziche’ rafforzarla”.