“Se fosse fascismo, bisognerebbe sottolineare che è un fascismo introdotto nel 2001 dal centrosinistra che, a maggioranza, ha riformato il Titolo V inserendo nella Costituzione l’autonomia differenziata. È un ‘dettaglio’ che spesso i grilli parlanti della sinistra omettono, nell’illusione, nonostante le tante batoste elettorali, di poter continuare a prendere in giro gli italiani”.
Lo scrivono, in una nota, i consigliere regionali della Lega, Gelardi, Mancuso, Mattiani, Molinaro e Raso, replicando al sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà sull’Autonomia differenziata.
Quella del sindaco Falcomatà, è un’opinione fuor di senno. Priva di fondamento logico, ancorché politico. È infatti da decenni che in Italia i divari di sviluppo, di genere e generazionali, non garantiscono i diritti dei cittadini del Sud, ma non ci pare che Falcomatà e compagni abbiamo mai protestato.
L’iniziativa della Lega non intende affamare il Sud, già affamato dalle dissennate politiche economiche dei governi nazionali e regionali della sinistra, ma dare corso a una riforma da cui ci attendiamo il superamento dell’Italia a due velocità.
Una riforma che include il superamento dell’iniquo concetto della spesa storica, l’applicazione e il finanziamento dei Lep e la garanzia che ai cittadini, ovunque risiedano, siano garantiti gli stessi diritti, servizi e opportunità.
Che tutto ciò deluda Falcomatà e tutti quelli che tutelano lo status quo, perché il cambiamento mette in discussione il loro operato, richiedendo responsabilità nella gestione della spesa pubblica e obbligandoli a rendere conto ai cittadini, è la dimostrazione che la riforma in Parlamento è un’occasione storica che il Paese e il Sud attendono da troppo tempo”.