Muoviamo da Indi Gregory e riportiamo al centro il “diritto alla vita”.
Ai nostri minori possiamo garantire un futuro possibile soltanto se partiamo dal “diritto alla vita”, ma per fare ciò occorre la vera e propria messa in opera di specifiche politiche sociali ed educative che facilitino la comprensione e l’esercizio di tale diritto.
E’ un diritto universale, che appartiene ad ogni persona che vive o sopravvive; ciò significa che quel respiro, naturale o indotto, dev’essere trattato con rispetto e custodito dalla legge, che deve diventare la sua culla, non il suo feretro.
Perché è proprio da quella culla che si destano tutti gli altri diritti umani.
Soltanto allora, quando avremo compreso il valore vita, la società smetterà di produrre vittime e aggressori, ma concepirà soltanto coltivatori di pace.
Così in una nota Filomena Falsetta, Presidente dell’Associazione Bene Comune Calabria, in occasione della “giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”.