“Sono qui per augurarvi buon lavoro. É utile che ci sia un Tavolo che realizzi l’integrazione tra sociale e sanità, tra il sistema socio sanitario e quello socio assistenziale”.
Lo ha detto il presidente della Regione e commissario ad acta della sanità, Roberto Occhiuto, intervenendo all’insediamento del Tavolo tecnico per l’approfondimento e l’attuazione delle politiche regionali in tema di integrazione sociosanitaria, coordinato dalla vicepresidente Giusi Princi.
“I servizi legati alla sanità, erogati dai distretti sanitari, sono spesso fatiscenti – ha aggiunto il presidente Occhiuto -, e anche i servizi sociali erogati attraverso gli ambiti hanno bassi livelli di performance, se è vero come è vero che ci sono da anni centinaia di milioni di euro del Fondo sociale europeo che non vengono spesi. Oggi abbiamo sia le risorse della sanità – abbiamo dimostrato che c’è un avanzo di amministrazione di 200 milioni di euro – che le risorse del Fondo sociale europeo. Quindi, al di là delle iniziative di programmazione, si rende necessario intervenire sulle questioni organizzative e strutturali per rendere più performanti sia i distretti che gli ambiti. L’esperienza di questo anno e mezzo di amministrazione della Regione Calabria mi ha fatto capire che, spesso, non c’è alcun monitoraggio delle attività e degli indirizzi di programmazione, e che, in alcuni casi, esistono invece straordinari indirizzi di programmazione che però non si riesce a realizzare o che non trovano riscontro nelle attività messe in atto. Sono, pertanto, riconoscente a ciascuno di voi per il lavoro che svolgerete per consegnare ai cittadini calabresi servizi migliori, sia dal punto di vista socio sanitario che socio assistenziale”.
La vicepresidente Princi ha evidenziato che il Tavolo per l’integrazione socio sanitaria è stato istituito per la prima volta in Calabria con apposito decreto n.74 del 3 marzo 2023 a firma del commissario ad acta Roberto Occhiuto e del subcommissario Ernesto Esposito.
“Nonostante la legge dell’integrazione socio sanitaria sia del 2000 – ha specificato -, in Calabria gli ambiti non hanno mai dialogato con i distretti, non c’è mai stato alcun raccordo tra cura e riabilitazione, tra ospedale e territorio. Questo comporta che al momento oltre 300 milioni di fondi impegnati dalla Regione sul sociale e destinati agli ambiti non vengono spesi in quanto i distretti non hanno costituito le Unità di valutazione multidisciplinari. Questo, negli anni, ha determinato e continua a determinare, non solo la perdita delle risorse ma, soprattutto, il negare gli essenziali servizi di cura e assistenza alle persone più vulnerabili e la non erogazione dei finanziamenti a favore delle persone con disabilità. La prossima riunione del Tavolo è programmata per il prossimo 20 giugno. Intendiamo partire subito per recuperare il gap che ci distanzia dalle altre regioni e garantire alle categoria più vulnerabili i servizi essenziali delle prestazioni”.
Il tavolo è composto da: Emma Staine, assessore regionale alle Politiche sociali e Trasporti, Roberto Cosentino, dirigenti generale dipartimento Lavoro e Welfare, Iole Fantozzi dirigente generale del dipartimento Tutela della salute e Servizi socio sanitari, Maria Bernardi, dirigente del settore Programmazione dell’offerta ospedaliera e sistema delle emergenze-urgenze, Saveria Cristiano, dirigente del settore Programmazione erogazione dei livelli essenziali di assistenza sociosanitaria-servizi socio assistenziali; Lucia di Furia, commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Antonino Ferraiolo, responsabile dell’ambito territoriale di Catanzaro, Luciano Squillaci, portavoce del forum regionale terzo settore, Giorgio Marcello, ricercatore docente di sociologia generale del dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Unical.
“Questo tavolo – ha rimarcato l’assessore Staine – avrà anche compiti di programmazione. Per fare ciò si dovrà partire dall’effettuare una mappatura completa dei bisogni e delle criticità che sono diversi a seconda dei territori. Su questo abbiamo deciso un cronoprogramma stretto, con obiettivi a medio e a lungo termine, elaborando con i dipartimenti Welfare e Salute delle linee di lavoro che saranno immediatamente operativi. Oggi si apre un nuovo percorso. È però doveroso ricordare che, nel tempo, anche in assenza di un tavolo tecnico per l’integrazione sociosanitaria, questa sfera è stata comunque colmata da altre attività, come il Fondo della non autosufficienza che noi usiamo sì per il sociale, ma che, in realtà, per il 50% è programmato per le Asp e per gli ammalati più gravi”.
Al termine della riunione si è stabilito di iniziare a sviluppare, prima del prossimo incontro, le regole delle Unità di valutazione multidisciplinari, procedendo con una survey da effettuare sia in ambito sanitario che sociale per avere contezza delle professionalità presenti nei vari ambiti e distretti, allo scopo di gettare le basi programmatiche e finanziarie che permetteranno, per i prossimi anni, di favorire la collaborazione attiva, partecipata e condivisa tra tutti gli attori pubblici e del privato sociale.