Riceviamo e pubblichiamo dalla casa editrice “Luigi Pellegrini”
La scomparsa del prof. Giuseppe Serio, apprezzato studioso e raffinato ricercatore della scienza pedagogica italiana, colpisce e addolora profondamente la casa editrice “Luigi Pellegrini”, con la quale ha mantenuto un lungo e proficuo rapporto di collaborazione, pubblicando numerose opere e assumendo fin dalla sua nascita, nel 1982, la direzione scientifica della rivista “Qualeducazione”, di cui è stato sicuro e illuminato punto di riferimento.
Profondamente convinto della possibilità di costruire una dimensione umana universale fondata sulla pace e sul rispetto reciproco, Serio ha operato con passione in questa direzione, contribuendo a formare schiere di educatori. “La nostra fiducia nell’uomo”, scriveva nell’estate del 1982 – “è autentica e concreta. Se è vero che è riuscito a decuplicare la sua velocità costruendo strumenti tecnologici straordinari, a superare la velocità del suono, a conquistare la luna, a costruire computer di straordinaria potenza, come non credere nelle sue possibilità? Come non credere che un giorno possa mettere tali conquiste al servizio dell’umanità?”.
E ancora, sottolineando gli ideali e lo spirito di servizio che animavano i docenti universitari, i direttori didattici e i collaboratori della rivista: “Il nostro gruppo di lavoro non si identifica dunque né con un partito né con un sindacato né con una chiesa: è un microrganismo aperto alle varie istanze ideologiche e rispettoso delle varie competenze. E si ripromette di alimentare un dibattito che preluda ad un modo di intendere la vita capace di sconfiggere la mafia e la camorra, l’analfabetismo e le emergenze sociali, la corruzione, la dequalificazione generalizzata di una scuola ripetitiva, la politica grossolana dei partiti, incentrata esclusivamente sulla clientela servile dei vari clan…”.
Temi e questioni che hanno costituito il nerbo e le fondamenta ideali anche della Fondazione “Gianfrancesco Serio”, costituita da Giuseppe Serio per ricordare il figlio prematuramente scomparso, ma che riflette anche la sua costante attenzione verso i giovani, la speranza che tutti “possano crescere e partecipare responsabilmente alla costruzione del futuro senza dare deleghe in bianco a nessuno, come è accaduto quasi sempre nel passato”, l’auspicio che “il Mezzogiorno, atavicamente arretrato, possa presto celebrare il suo riscatto nel segno dell’uomo”.
Oggi che il prof. Serio ci ha lasciati, le sue idee e le sue aspirazioni appaiono ancora più importanti e degne di considerazione, ma soprattutto attuali. Anche per queste ragioni, rimarrà sempre nel ricordo della casa editrice Pellegrini e di quanti, come noi, hanno avuto la fortuna di conoscerlo apprezzandone le non comuni qualità umane e scientifiche.
Ai suoi congiunti giungano le condoglianze e l’abbraccio sincero di Walter, Marta, Sara e di tutti i dipendenti e collaboratori della “Luigi Pellegrini”.