“Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura” - Fabrizio De Andrè
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Sfruttamento migranti nei campi, Presidente Confeuro: “Preoccupano dati al Sud, insufficienti i risultati della legge contro il caporalato”

L’obiettivo di garantire ai migranti impiegati in agricoltura diritti e dignita’ e’ ancora lontano, soprattutto nel Mezzogiorno. Il Piano triennale 2020-2022 contro il caporalato ha portato alcuni risultati, ma i numeri dimostrano che e’ illusorio pensare che la battaglia sia ormai vinta. Lo fa notare Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro, sulla base del rapporto pubblicato dal ministero del Lavoro e dall’Anci che getta luce sullo sfruttamento e sull’illegalita’ che colpiscono l’anello piu’ debole della filiera produttiva, i braccianti stranieri. “Il fenomeno assume contorni preoccupanti nelle Regioni del sud, dove si trova il piu’ alto numero di ghetti o piccoli insediamenti non autorizzati”, continua Tiso, nel ricordare che al primo posto c’e’ la Puglia (31,6%), seguita da Sicilia (21,1%), Calabria (13,2%) e Campania (7,9%). “Lo sfruttamento della manodopera immigrata e’ una pratica purtroppo consolidata in alcune aree del nostro Paese – aggiunge Tiso – e per questo e’ necessario il massimo impegno per sradicarla una volta per tutte. Grazie ai fondi del Pnrr sono ora disponibili maggiori risorse per proseguire l’azione di contrasto all’illegalita’ e oltre ai diritti fondamentali, sara’ pero’ essenziale assicurare a tutti i lavoratori anche retribuzioni che consentano loro di vivere in modo dignitoso”.

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