In azione più di cento agenti che hanno eseguito la misura cautelare nei confronti di 22 persone – 16 in carcere e 6 agli arresti domiciliari – indagate per stupefacenti e armi, di cui una ricercata,
L’organizzazione messinese era composta da più di dieci persone appartenenti a due nuclei familiari fra loro legati, cui facevano poi riferimento numerosi altri impegnati nello spaccio al dettaglio nei quartieri cittadini di Gazzi e Mangialupi. La sostanza veniva nascosta in luoghi esterni alle abitazioni: tombini, canalette di scolo, autovetture abbandonate, anfratti dei muri; le donne fungevano spesso da vedette a tutela degli addetti alle cessioni, legati tra loro da vincoli di parentela, che si alternavano secondo un consolidato modello organizzativo.
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L’attività di spaccio non conosceva pause; gli acquirenti si avvicinavano ai pusher a ogni ora del giorno e della notte, tanto da poter documentare, nell’arco dei cinque mesi di sorveglianza, più di tremila cessioni per un giro d’affari quantificato in 50 mila euro mensili.
La continuità dei rifornimenti era assicurata da alcuni calabresi, anch’essi arrestati, che gestivano i contatti con i vertici del gruppo dei messinesi mediante apparecchi cellulari dedicati che garantivano un elevato livello di riservatezza delle comunicazioni. Numerosi sono stati i casi in cui gli investigatori dell’Antidroga sono intervenuti in flagranza per intercettare lo stupefacente; in altre occasioni, invece, sono state sequestrate armi e munizioni, ben conservate e perfettamente funzionanti.
Queste le persone coinvolte nell’indagine su un traffico di droga condotta dalla Dda di Messina:
– Lucio Mazza,
– Rosario Mazza,
– Daniele Mazza,
– Aurora Aliotta,
– Antonino Mazza,
– Fabiana Russo,
– Davide Bonanno,
– Demetrio Barone,
– Angelo Immormino,
– Lorenzo Ubertalli,
– Maria Ubertalli,
– Antonino Corritore,
– Rosa Gugliotti,
– Massimiliano Merlino,
– Gianluca Minnella,
– Massimiliano Primerano,
– Vincenzo La Foresta,
– Daniele Giannetto,
– Sainabou Drame.