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Reggio: domani a Gallina la presentazione di Apsias libro di Agostino Morabito (100 anni)

Apsias è il nome greco del torrente Calopinace, là dove – secondo la leggenda – venne fondata Reggio dai coloni calcidesi sbarcati in Calabria, guidati dall’oracolo di Delfi. E “Apsias” è il titolo che il centenario autore Agostino Morabito ha voluto dare a una straordinaria raccolta di racconti, detti e mottetti dell’Aspromonte che sarà presentato sabato 15 giugno nella piazza Municipio di Gallina (RC) alle ore 20.30.

Il libro, tutto a colori, è riccamente illustrato con foto inedite di inizio secolo e degli anni 30-40 firmate da un precursore calabrese della fotografia, Gregorio Antonio Catanese. Pubblicato da Callive-Media&Books, è un volume unico nel suo genere perché accanto ai ricordi, gustosi e formidabili, di usanze e tradizioni dei paesi dell’Aspromonte – nitidissimi pur avendo l’autore varcato la soglia dei 100 anni – unisce una serie di detti e mottetti tipici dialettali che si sono tramandati nel tempo e che rischiano di venire dimenticati – o, peggio, ignorati – dalle nuove generazioni. Ed è a loro che il libro è dedicato perché venga tramandata la forza del dialetto e di alcune espressioni tipiche dei nostri nonni, perpetuate nel tempo da genitori, zii, parenti. È un tuffo nel passato che non muore mai se viene rivitalizzato con memorie e spunti di ricordi che oggi fanno sorridere ma tratteggiano un mondo che non esiste più, che ha costruito le basi di quello che viviamo ai nostri giorni.

Inoltre una dotta e articolata prefazione di Carlo Agostino Morabito, introduce in maniera eccellente alla storia di Reggio, dalle origini magnogreche e la fondazione (“Laddove l’Apsìas, il più sacro dei fiumi, sfocia nel mare, all’interno laddove scorre, al maschio una femmina s’avvinghia: là fonda una città, pertanto il Dio concede a te la terra Ausonia» ovvero nell’Apsias (Calopinace, individuato nell’oracolo di Apollo a Delfi che guidò i calcidesi a fondare Reggio.

«Ho l’abitudine – scrive Agostino Morabito nell’introduzione – di ripetere i miei racconti e i tanti ricordi soprattutto ai miei figli e ai miei nipoti fino a stancarli.

Nel corso degli anni, sempre più, ho voluto raccontare i tanti “episodi”, e le tante “storie”, belle e anche tristi, divertenti e commoventi, le musiche e canzoni, i detti popolari, e le tante testimonianze che ho ricevuto nel corso dell’esistenza, dai miei genitori, nonni, parenti, zii, compari, e amici che mi sono stati vicini negli anni. I ricordi sono tantissimi e si affollano tutti nella mia mente. Anche i sogni si accavallano e continuo a sognare tante persone che non ci sono più».

La presentazione del libro Apsias è stata promossa dalla Fondazione Giuseppe Marino e dalla Fondazione Mediterranea e vedrà, con la moderazione della giornalista Anna Foti, gli interventi di Valeria Varà funzionario architetto del Ministero della Cultura, Enzo Vitale, presidente della Fondazione Mediterranea, Antonio Marino, presidente della Fondazione Giuseppe Marino e Santo Strati, direttore del quotidiano Calabria.Live. Partecipano gli autori Agostino e Antonio Morabito, quest’ultimo già ambasciatore, che ha curato l’edizione e la revisione dei testi. Letture di Gisella Rescigno e Antonio Scorziello.

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