Si è svolta presso la Sala stampa della Camera dei Deputati la presentazione dell’XI edizione del Mate Festival di Lungro, che si terrà nel centro arbëresh del Pollino, in provincia di Cosenza, dal 29 luglio al 1° agosto. Per quattro giornate ricche di eventi di vario genere.
L’iniziativa è stata promossa dall’On. Marco Cerreto, Capogruppo della XIII Commissione Agricoltura alla Camera, che ha dichiarato a margine: “Il Mate Festival di Lungro è la dimostrazione concreta di come un rito tradizionale possa diventare volano di coesione sociale, promozione culturale e sviluppo economico.
La valorizzazione delle radici culturali genera nuove opportunità per i territori interni. Lungro, con il suo legame unico con l’Argentina, ci racconta una storia di emigrazione, ritorni e identità che oggi si trasforma in progetto agricolo, economico e sociale. Il mate diventa così non solo una bevanda, ma un simbolo di identità che unisce generazioni e popoli. L’avvio sperimentale della coltivazione della yerba mate proprio in Calabria apre una nuova frontiera agricola che coniuga innovazione, sostenibilità e radicamento territoriale. È questo il modello di sviluppo che dobbiamo sostenere: legato alle comunità, rispettoso dell’ambiente e capace di creare lavoro, soprattutto per i giovani.” E ha concluso: “Sono contento di aver presentato oggi qui la XI edizione del Mate Festival e di promuovere una storia identitaria che guarda lontano, e che parte dal cuore profondo del nostro Sud.”
I lavori, moderati con bravura da Viviano Falbo, lungrese doc, sono proseguiti con l’appassionato e commosso intervento di Anna Stratigò, presidente dell’Associazione Culturale Officina della Musica organizzatrice del Festival e fondatrice dell’Accademia Internazionale del Mate con sede a Lungro.
Stratigò ha ringraziato l’On. Marco Cerreto per l’importante vetrina nazionale offerta al Festival in un luogo tanto prestigioso. “Il Mate Festival promuove l’identità di una comunità e di una storia, quella lungrese, sempre aperta al mondo e all’interscambio culturale, in particolare con l’Argentina, terra dalla quale, grazie ai nostri emigrati, abbiamo imparato e mantenuto nel corso di 150 anni questa tradizione del mate, che è un rito di socializzazione e condivisione. Abbiamo ideato, insieme al nostro direttore artistico Claudio Buonafede, un programma ricco di eventi: cultura, musica argentina, teatro, esibizioni di tango, arte con una mostra della pittrice Letizia Borelli, degustazioni, corsi e laboratori su come preparare il mate, anche per i bambini. Ringrazio gli enti, in particolare il Comune di Lungro e i vari partner del progetto (Parco del Pollino, GAL del Pollino, Italea Calabria, ISCPi) e anche l’azienda argentina Molinos Unidos che sta per mettere in commercio, in tutto il mondo, un prodotto “Mate Lungro” sulla cui confezione è raffigurata la nostra Cattedrale. Un’emozione speciale aver ricevuto, proprio qui a Roma in occasione di queto evento, i primi pacchi portanti da una responsabile dell’Azienda direttamente da Buenos Aires.”
È seguito l’intervento del Prof. Giuseppe Sommario, dell’Università Cattolica di Milano, che si è soffermato con precisione sugli aspetti legati al turismo delle radici e alla genesi della tradizione del mate a Lungro.
Molto apprezzato anche l’intervento del sindaco di Lungro, Carmine Ferraro, che ha portato i saluti dell’intera comunità lungrese, di fede bizantina e di cultura arbëresh, “fiera delle sue tradizioni, dei suoi riti, usi e costumi che mantiene e tramanda da ben sei secoli – ha affermato il sindaco. Con impegno e passione Anna Stratigò ha saputo trasformare il progetto del Mate Festival in un ponte culturale tra mondi lontani. Un’occasione di dialogo, di racconto e di movimento. Il mate per noi lungresi non è solo una bevanda, ma è memoria viva e legame con i tanti nostri emigrati, in particolare quelli in Argentina.”
Un annuncio importante ha poi coronato l’incontro: nell’ambito delle azioni promozionali e della cartellonistica cittadina, Lungro sarà ufficialmente riconosciuta e promossa come “Città del Mate”. “È certo un gesto simbolico — ha concluso il sindaco Ferraro — ma vuole anche raccontare e promuovere l’identità di un luogo dove le storie si intrecciano, dove sapori, gesti e parole, anche quelle in arbëresh, non si perdono ma si condividono.”
Il Commissario del Parco Nazionale del Pollino, Luigi Lirangi, ha evidenziato come l’Ente Parco sostenga con forza queste iniziative di valorizzazione dei territori, convinto che esse possano generare crescita economica locale e far conoscere, anche agli ospiti internazionali del Festival, le straordinarie aree di pregio naturalistico che il Parco tutela.
Infine, Pasquale La Gamba (Italea Calabria) ha illustrato l’importanza del recupero delle radici familiari e della riscoperta dei luoghi dell’identità. Nell’ambito del Festival curerà un panel sulla genealogia definita il “Cuore del Turismo delle Radici”, con l’obiettivo di ricostruire gli alberi genealogici di numerose famiglie di italiani nel mondo. Un viaggio tra memoria e futuro, che nel caso del Mate Festival coinvolge numerosi discendenti italo-argentini.
L’appuntamento è dunque dal 29 luglio al 1° agosto 2025 a Lungro (CS), con l’XI edizione del Mate Festival.