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Svolta a Catanzaro la prima edizione de “Le giornate di Geriatria Territoriale – La gestione saggia dell’anziano sul territorio: evoluzione dell’assistenza e nuovi modelli”

Nei giorni 24-25 Gennaio 2025 si è svolto presso il PM Hotel la prima Edizione de “Le giornate di Geriatria Territoriale – La gestione saggia dell’anziano sul territorio: evoluzione dell’assistenza e nuovi modelli”. Il Congresso, diretto dal Dr. Pietro Gareri, geriatra responsabile clinico del Centro Demenze di Catanzaro Lido, ha visto la partecipazione di circa 120 convenuti, coinvolgendo geriatri, medici di base e specialisti, infermieri, terapisti della riabilitazione, psicologi, assistenti sociali, relatori locali, nazionali ed internazionali, quali relatori di primissimo piano dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Dulbecco e Direttori di UO e professori universitari di altre regioni d’Italia, e la partecipazione di due importanti ospiti internazionali, il Prof. Julio Josè Secades di Barcellona e la Prof.ssa Katarzyna Milana Broczek di Varsavia.

La finalità, aprire concretamente un ampio dibattito nell’assistenza al paziente geriatrico complesso, soprattutto dal periodo post-pandemico che ha evidenziato ancor di più la grande necessità di un approccio globale nell’assistenza all’anziano ed altresì la necessità di proporre alternative valide che possano garantire proposte efficaci, tempestive e concrete. Tra cui la formazione degli operatori: infermieri, psicologi, assistenti sociali, tecnici della riabilitazione, operatori socio-sanitari che devono integrarsi con il geriatra, il medico di medicina generale e tutti gli specialisti offrendo nei casi specifici supporto alla multidisciplinarietà. Sono state focalizzate le patologie di più frequente riscontro affrontate praticamente: scompenso cardiaco, diabete, neuroinfiammazione e neuroprotezione, sarcopenia, disturbi comportamentali del paziente anziano con demenza, insonnia. Una sessione è stata dedicata alle malattie rare nell’anziano, per un approccio umano, globale e finalmente concreto, portato avanti con la collaborazione del Club Lions Catanzaro Temesa, diretto dall’avvocato Luciano Giacobbe e con la moderazione del Dr. Domenico Gareri. E poi, novità del Congresso, ospite relatrice la D.ssa Carmensita Furlano di Cosenza, Grafologo professionista e giudiziario, specializzata in Grafopatologia, che ha relazionato su quanto lo studio grafologico risulta essere uno strumento non invasivo e di grande utilità per la prevenzione, per l’assistenza e per il trattamento del soggetto, attraverso anche la rieducazione del Gesto Grafico e l’utilizzo della Grafoterapia.

La D.ssa Furlano ha condotto uno studio  grafologico scientifico – in cieco –  indicando quali sono gli “Indici Grafologici dell’Invecchiamento Cerebrale”, presentato sia nel  68° Congresso Nazionale SIGG – Società Italiana di Gerontologia e Geriatriza – nel 2023, che nella AAIC in Filadelphia-USA 2024, volto ad indagare, attraverso le alterazioni grafologiche del tracciato scrittorio, il diverso grado di deficit cognitivo, evidenziando le potenzialità di utilizzo della grafologia con la specialistica della grafopatologia (studio dei segni clinici di alterazione psichica e somatica) applicate allo studio dell’invecchiamento cerebrale. Perché il grafologo studia la Neurofisiologia del Gesto Scrittorio e la scrittura quale unico test vero proiettivo del soggetto, in quanto fissa in modo permanente tutti gli aspetti della sua personalità. Il lavoro scientifico è stato pubblicato il 9 gennaio 2025 nel THE JOURNAL OF THE ALZHEIMER’S ASSOCIATION, sezione DEMENTIA CARE RESEARCH (research projects: non pharmacological): “GRAPHICAL INDICES OF BRAIN AGING”.

La grafologia consente di comprendere come nella scrittura personale viene rappresentato pienamente l’essere umano, realtà unitaria derivata dall’interazione reciproca di due grandi complessi strutturali: la somatica e la psichica, e quindi le sue condizioni psicofisiche, a completamento di quegli esami che non possono mettere in luce gli aspetti più intimi e profondi della persona. Perché la Grafologia “è la scienza che dalla espressione grafica naturale dello scrivente ne rileva la personalità psicofisica con le componenti intellettive, tendenze temperamentali, attitudini professionali, costituzione somatica, predisposizioni morbose, congenite e in atto. Interagisce con altre scienze come la psicologia, la pedagogia, la sociologia, la medicina, la psichiatria, ecc., e trova ampio spazio dove sono richiesti comprensione e conoscenza dell’uomo con un occhio attento alla complessità e all’interazione dinamica” (Torbidoni, Zanin, 2001). Essa è dotata di funzione di prevenzione, diagnostica, prognostica e riabilitativa.

 

La Furlano ricordando un pensiero di Maurizio Bonsignori (già Primario dell’Unità di Oncologia del Ospedale Regionale Marche ‘Umberto I’ di Ancona e ideatore dello IOM Istituto Oncologico Marchigiano, spentosi nel 2022 all’età di 83 anni), che fu il primo medico in Italia a volere il Grafologo in reparto, ha affermato la profonda convinzione dell’utilità di una collaborazione tra medico e grafologo, sin dall’inizio dei suoi studi in grafologia e grafopatologia forense (studi dei segni clinici dell’alterazione psichica e somatica che si riflette nella scrittura), contattando senza riserve tutti gli amici medici e non, per mostrare loro l’entità, la tipologia del disagio e della problematica che emerge dalla scrittura, come per i più piccoli, attraverso scarabocchi e disegni.

Lo stesso Umberto Veronesi alla Rivista Oggi del 2004 ha affermato che “La grafologia è una scienza e ci dice anche quanto siamo sani. La grafologia integrata con altre discipline (psicologia, psicanalisi, neuroscienze) è un metodo scientifico che può aiutare meglio le persone. La grafologia è stata per me un modo per conoscere gli altri, perché è un segno rilevatore della personalità umana. E la grafologia infine può essere interpretata anche sotto il profilo medico: si riesce a capire se si tratta di un giovane o di un anziano, e ci sono casi di disgrafia (alterazione della scrittura) che rivelano molte anomalie funzionali od organiche, disturbi respiratori, cardiovascolari, intossicazioni, malattie nervose, alterazioni mentali o condizioni psicopatologiche”.

La Furlano ha concluso la sua relazione affermando che la Scienza Umana della Grafologia rientra pienamente nella meravigliosa definizione di salute coniata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS – nel 1948 che “salute non è la mera assenza di malattia od infermità, ma un completo benessere fisico mentale e sociale” in quanto produce beni pubblici e servizi che sono valore aggiunto per l’intera collettività andando a considerare diritti costituzionalmente garantiti e quindi fondamentali per la persona.

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