Le giovani “anime nere”, soprattutto nel Sud del Sud, si salvano creando “occasioni di luce”, quella degli incontri che riempiono un’atavica mancanza – di fiducia e consapevolezza – da colmare, ma nella maniera giusta. La “salvezza” dei minori “aggrediti” dalle emergenze quotidiane di un mondo che lascia loro sempre poca attenzione passa, quindi, dalla capacità di cura, dall’ascolto, dall’umanizzazione.
Ѐ questa la sintesi di una lunga giornata di confronto sul tema “Le emergenze sanitarie e sociali per i minori del terzo millennio – l’attività dell’Unicef in Calabria, il ruolo del Terzo settore, delle istituzioni, del mondo imprenditoriale e sportivo – Come e perché fare rete” che si è svolta ieri nella sede del Circolo Cittadino 1871, in largo Zinzi, a Catanzaro, organizzata dal Comitato Unicef Calabria, guidato dal presidente Giuseppe Raiola.
L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato regionale Unicef Calabria, con la collaborazione del Lions Club Catanzaro Host e dell’Associazione Acsa&Ste Ets, alla presenza della presidente nazionale dell’Unicef, Carmela Pace, e dello scrittore Gioacchino Criaco che, nel pomeriggio, ha impreziosito i lavori con un coinvolgente contributo. La segreteria organizzativa dell’evento è stata dell’agenzia “Presenti&Future”.
Il convegno è stato anche occasione per celebrare l’attività meritoria in favore dell’infanzia e dell’adolescenza dei comitati provinciali del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia svolgono in Calabria, riuniti dal presidente regionale intorno ai presidenti dei Comitati provinciali di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia, rispettivamente Costantino Mustari, Monica Perri, Alessandra Tavella, Gaetano Aurelio. La presidenza della prima sessione di lavori è stata affidata al segretario dell’Unicef, nonché Past President del Lions Club Catanzaro Host, il dottor Antonio Scarpino. “Accendiamo i riflettori sull’attività dei comitati provinciali della Calabria – ha detto il presidente del Comitato regionale Raiola – che si sono dimostrati particolarmente attivi e hanno portato avanti progetti che incidono su benessere dei bambini, non solo fisico ma a 360 gradi così come vuole l’OMS, fisico psichico e sociale. I fondi raccolti equivalgono o sono anche superiori a quelle di regioni con popolazioni e risorse nettamente superiori alle nostre”.
A portare i saluti istituzionali, tra gli altri, Giusy Iemma – nella doppia veste di vice sindaca di Catanzaro e relatrice del convegno -; Franca Falduto, responsabile delle Consulte provinciali degli studenti della Calabria per l’Ufficio scolastico regionale; il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo e il commissario straordinario dell’Azienda unica “Dulbecco”, Vincenzo La Regina, accompagnato dal neo direttore sanitario, Peppino Panella; il tenente colonnello Andrea Galiano in rappresentanza del Comando Militare Esercito Calabria e il presidente del Lions Club Catanzaro Host, Gioacchino Passafari.
LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE RAIOLA – Dopo i saluti istituzionali, il dottore Raiola – direttore della Struttura operativa complessa del reparto di Pediatria del “Pugliese-Ciaccio” e presidente dell’Acsa&Ste Ets – ha emozionato la platea con una toccante relazione parlando dell’infanzia che “Chiede Salvezza”, prendendo in prestito il titolo di Daniele Mencarelli. Raiola “chiede salvezza per le anime che hanno abbandonato i corpi ricoperti dalle bianche lenzuola sulla spiaggia di Cutro e che giacciono sul fondo al largo di Pyros, simbolo di un’umanità che non sa più accogliere specie i più poveri, ma subito dopo, e “verso tutti coloro che non hanno avuto la forza e il coraggio di ribadire il rispetto dei diritti umani e il dovere dell’accoglienza verso chi è spinto dalla disperazione”.
I LAVORI DELLE SESSIONI MATTUTINE – Dopo la relazione del presidente Raiola, la Consigliera Nazionale UNICEF Patrizia Surace, ha relazionato sul tema “La violenza sui minori nella nostra regione, anatomia di un fenomeno emergente”. Suraci parte dai dati Istat del 2021 che parlano di 1,9 milioni di famiglie in povertà assoluta, 5,7% e la percentuale aumenta nel mezzogiorno dove si arriva al 10 per cento. “Il disagio è ancora più marcato per le famiglie che hanno minori – spiega – la povertà delle famiglia si trasforma in esclusione di crescita culturale a tutti i livelli e ridotte aspettative di vita, sviluppo di dipendenze, affiliazione alla criminalità organizzata”, aspetti da non perdere di vista e affrontare proprio “facendo rete”.
La tavola rotonda delle ore 11 è stata introdotta dalla dottoressa Maria Concetta Galati, direttore SOC di Oncoematologia Pediatrica dell’Azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio, Direttore di del Dipartimento di oncoematologia e medicina trasfusionale AOPC. A discutere, la presidente nazionale Unicef, Carmela Pace, moderata dal presidente del Comitato Unicef di Vibo Valentia, Gaetano Aurelio.
Tra gli interventi della mattinata, quello della vice sindaca di Catanzaro, Giusy Iemma che relazionerà sul tema “Le città amiche dei bambini: come costruire città a misura di bambini”. “La costruzione di un nesso diretto tra i bisogni dei bambini e degli adolescenti e le azioni responsabili che deve ispirare l’attività delle amministrazioni locali rappresenta oggi un impegno prioritario nelle strategie e nelle politiche pubbliche. Un luogo che accetta, accoglie e valorizza le differenze e le diversità, fin dalla tenera età, è un luogo che fa dell’inclusione, della partecipazione e della collaborazione i propri valori fondanti”, ha relazionato Iemma parlando delle attività svolte dall’amministrazione comunale in favore dei minori.
Ad approfondire il tema del rapporto con “Il mondo imprenditoriale e sportivo” l’avvocato Frank Santacroce (Responsabile Gestione Aziendale settore giovanile US Catanzaro 1929) e Carmelo Moro (responsabile gestione tecnica settore giovanile Us Catanzaro 1929). “Lo sport è il veicolo più importante che esiste nell’attuare l’inclusione sociale – ha sottolineato l’avvocato Santacroce –, un diritto capace di incidere sullo sviluppo psicologico e sociale, e permette di apprendere valori come il rispetto delle regole, dei compagni, il fare squadra, nel rispetto per se stessi”.
L’ambasciatore nazionale Unicef, Michele Affidato, che non è potuto essere presente per sopraggiunti impegni inderogabili ha inoltrato un indirizzo di saluto in cui plaude all’iniziativa “che pone l’attenzione su tematiche che debbono essere affrontate sempre più spesso, per poter davvero dare il via ad un cambiamento radicale che supporti il sostegno ai minori di oggi.Lo sport può e deve riuscire a dare alternative o a rappresentare, in alcuni casi, un’ancora di salvezza; regalare sogni a chi forse sogni non ha; ma soprattutto deve infondere sani principi di vita.
Da qui dobbiamo iniziare a giocare un’importante partita: quella della solidarietà”.
La mattinata è stata conclusa dalle relazioni dell’Ufficio stampa e comunicazione social dell’Unicef, Maria Rita Galati e Roberta Petrillo in merito alle buone pratiche di comunicazione, anche social, sui minori e ai minori.
LA SALVEZZA DELLE GIOVANI ANIME NERE – Dell’importanza che il mondo della giustizia non abbia solo alle regole e alla repressione, ma anche all’umanità, soprattutto quando si parla di ragazzi, lo scrittore Gioacchino Criaco aveva già parlato soffermandosi in mattinata sul Protocollo Di Bella. Nel pomeriggio, ha arricchito il confronto intervenendo sul tema “Al Sud per il Sud, perché vi sia salvezza per tutte le giovani “anime nere”, nella terza sessione dei lavori condotta dal presidente incoming del Lions Club Catanzaro Host, Danilo Iannello. Ad intervenire anche il presidente provinciale Csen e coordinatore nazionale Fisco Csen, Francesco De Nardo che ha sottolineato l’importanza dello sport “minore” e la necessità di sostenere le associazioni sportive che spesso si sostituiscono alle istituzioni per creare spazi di inclusione. L’avvocato Iannello ha posto in essere un’analisi sociologico-giuridica sulla genesi delle devianze, quale effetto di fenomeni multifattoriali, e sulle conseguenze che esse riverberano sui minori, soffermandosi poi sui risvolti giudiziari di tali condotte, ponendo particolarmente l’accento sui rischi che la socialità digitale – quale erronea convinzione di una realtà virtuale priva di effetti – rischia di produrre sulle esistenze dei più giovani.
“Le emergenze – ha detto Criaco – sono tantissime. L’emergenza più importante è culturale. Il calabrese non ha il futuro nei tempi verbali, noi calabresi il futuro lo dobbiamo cercare in ciò che ci sta intorno, non c’è cosa che stia più nel futuro che quello dei ragazzi, è il loro futuro ma è anche il nostro. Noi che siamo avanti nell’età questo possiamo fare, averne cura. Questa è l’emergenza principale, ci siamo dimenticati di avere cura. Da qualcuno che ne abbia avuto per noi, a sufficienza oppure poca quando eravamo bambini, dipende ciò che siamo diventati e che loro diventeranno, è il patto fondamentale che muove non solo la Calabria, ma l’Italia e il mondo”.
“Conoscere, prevenire, curare le emergenze sociosanitarie dei ragazzi – ha concluso la presidente nazionale Carmela Pace -. Con il progetto ‘Scuola Amica’ portiamo nelle scuole questi temi, oltre che del clima, della povertà educativa e di tutto quanto emerso nell’ultimo periodo. Fare rete è importante, più siamo e più cose riusciamo a realizzare”.