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Il comitato “Popolo di Archi”: “Corteo civico per salvare Reggio Calabria, Archi c’è”

“Dopo costanti solleciti – che in questi giorni abbiamo ricevuto – da parte di tanti cittadini e da parte di alcuni comitati di quartiere – scrive in una nota il comitato di quartiere “Popolo di Archi” – abbiamo scelto di aderire al corteo civico che si terrà domani, sabato 26 novembre, alle ore 17:00, con ritrovo a Piazza De Nava e arrivo a Piazza Italia.

Chiamiamo a raccolta la comunità di Archi affinché partecipi a questo momento sentito – e tanto atteso – non per gridare contro qualcuno, ma per svegliare la società civile da un profondo letargo divenuto ormai atavico e per scuotere l’opinione pubblica sulla gravità della situazione in città, ormai non più sostenibile e di una insoddisfazione opprimente per la mancanza dei servizi base che ogni cittadino di una società civile dovrebbe avere.

I giovani hanno voglia di vivere in questa città, ma purtroppo stanno scappando vero altre mete più appetibili dal punto di vista lavorativo e dei servizi, mentre l’età media dei residenti continua a crescere il futuro per le nuove generazioni in città è sempre più compromesso (se non già irreversibile).

Il capitolo più importante di questo corteo riguarda i servizi comunali nel territorio della Decima Circoscrizione di Archi, sempre più disastrati: strada distrutte, dispersione idrica, guasti fognari, discariche a cielo aperto e roghi tossici, tassa sui rifiuti ingiusta, con la mancata promessa dell’abbassamento delle aliquote, intere aree prive di illuminazione pubblica, aree verdi simili a paludi, edifici pubblici abbandonati, mancanza di luoghi aggregativi per giovani e anziani. Attività commerciali chiuse negli ultimi dieci anni mentre gli imprenditori investono altrove. Le strutture sportive sono inesistenti e la palestra preclusa ad una federazione sportiva mentre i nostri giovani sono costretti a giocare in strada. Nessuna prospettiva per i residenti, ma soprattutto nessuna programmazione partecipata nel nostro territorio.

Ciliegina sulla torta: del febbraio 2020 – conclude il comitato – la nostra deposizione della petizione popolare presentata secondo le normative vigenti e che avrebbe dovuto essere deliberata dal consiglio comunale entro 90 giorni, invece sono passati quasi tre anni, e questo sancisce de facto la morte della democrazia e della partecipazione dal basso. Dopo 8 anni ci siamo stancati della parole, delle promesse, delle incapacità, del disinteresse, della strafottenza, dell’arroganza di chi per Archi e per Reggio non prova nessun sentimento, ma solo interesse di potere e uno sfrenato egoismo. Per la prima volta ci sentiamo in dovere di unire le forze con il resto della società civile per il bene della città e per il bene di Archi”.

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