“A Cosenza ci sono quartieri in cui dai rubinetti l’acqua scorre meno di due ore al giorno. Una vergogna – così Giacomo Mancini, già deputato socialista e membro della direzione del PD Calabria, in un video girato davanti all’acquedotto comunale del Merone e pubblicato sui suoi canali social.
I cosentini non ce la fanno più.
I più esasperati hanno organizzato blocchi stradali per protestare contro quella che è diventata una vera e propria emergenza.
Eppure Cosenza è servita da ben cinque acquedotti (tre sono comunali) e un campo pozzi. Tutti insieme alimentano ben 16 serbatoi (10 sono comunali).
Il problema – denuncia Mancini – è che le condutture che portano l’acqua dai serbatoi fino alle nostre case sono piene di perdite. Andrebbero sostituite e informatizzate.
Il comune scarica la responsabilità sulla Sorical che pero ha competenza sulla portata degli acquedotti. E che sarebbe sufficiente se la rete comunale non fosse un colabrodo.
Infatti a Cosenza manca un sistema di monitoraggio della rete. Manca una mappatura gps. Manca il telecontrollo. Mancano i punti di misurazione. Manca il sistema di allerta in caso di perdite.
Negli ultimi anni – prosegue Mancini – sono state fatte solo riparazioni tampone. Ma nessun intervento organico per avere un sistema moderno ed efficiente.
Eppure all’università della Calabria c’è un dipartimento con cervelli di prim’ordine che potrebbero fornire le soluzioni più innovative. Ma al comune nessuno ha pensato di coinvolgerli.
Caruso – attacca Mancini -ha invece chiamato Municipia dicendo di andare nelle case dei cosentini a pretendere il pagamento delle bollette.
L’acqua no. E le bollette si. Vergogna.
Cosenza – conclude Mancini -merita molto di meglio”.
