Esteso sia in termini di lasso temporale sia in termini geografici. Parliamo del DEAFest, uno degli storici appuntamenti della stagione estiva con la musica, la cultura e le tradizioni, che dal 24 luglio all’ 1 novembre ci terrà compagnia con 10 appuntamenti tra concerti, dibattiti e sagre.
Calanna, Laganadi, Sant’Alessio in Aspromonte e Santo Stefano in Aspromonte, non solo hanno inteso riunirsi ancora una volta sotto la stessa egida, quella del senso di appartenenza e di identità, ma stavolta hanno voluto anche allargare “i propri orizzonti”. I Comuni della Vallata del Gallico, con il supporto della Regione Calabria ed in partnership con l’Università degli studi Mediterranea, anche quest’anno hanno allestito uno dei cartelloni più attesi della provincia di Reggio Calabria, e lo hanno fatto estendendo i confini delle loro iniziative alla adiacente Vallata del Catona, quella dove appunto dimorano Borgo Croce (Fiumara) e San Roberto, location di due appuntamenti della kermesse. È la prima volta nella storia del DEAFest. Non a caso per l’occasione è stato cambiato anche il sottotitolo dell’evento in “Festival delle Tradizioni nelle Vallate” anziché “nella Vallata del Gallico”. Un dettaglio non di poco conto, che la dice tutta sulle intenzioni presenti e future degli organizzatori.
Un festival, dunque, all’insegna di una sinergia tra territori ancor più estesa, a difesa delle aree interne e dei valori del passato, da attualizzare.
Si è parlato soprattutto di questo, oltre che dei dettagli delle date, nel corso della conferenza stampa di presentazione, presso la sala “Giuditta Levato” del Consiglio regionale della Calabria, nel corso della quale sono intervenuti i sindaci dei Comuni coinvolti, Domenico Romeo (Calanna – comune capofila), Michele Spadaro (Laganadi), Francesco Marra (Sant’Alessio in Aspromonte) e Francesco Malara (Santo Stefano in Aspromonte), il Rettore dell’Università Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, ed il Deputato reggino Francesco Cannizzaro, fautore dell’emendamento alla Legge di Bilancio con cui è stato cofinanziato il DEAFest.
Ricordiamo che questo Festival nasce come momento di promozione culturale e di riappropriazione del patrimonio demo-etno-antropologico, da qui l’acronimo D.E.A., che richiama appunto il senso dell’iniziativa, rimarcando l’intento con cui nel 2007 quattro comuni limitrofi, con il supporto dell’Università, decisero di creare un evento che li vedesse uniti nell’organizzazione di una kermesse itinerante mirata da un lato a coinvolgere il territorio della Vallata del Gallico e dall’altro a farlo riscoprire da chi vive poco le aree interne.