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Guarna (Onda Orange) : “Non chiediamoci cosa può fare il turista per Reggio, chiediamoci invece cosa può fare la città per il turista”

“L‘arrivo dei voli di Ryanair ha costituito per la nostra Reggio una significativa novità, non solo dal punto di vista turistico. In questo settore la crescita delle presenze sta lanciando una sfida alla città che stiamo in parte perdendo. Andiamo con ordine. 

Nell’immaginario collettivo la speciale bellezza della nostra terra potrebbe apparire il fattore decisivo per attrarre i potenziali turistiQuesto può certamente rappresentare una causa importante ma non l’unica. In primo luogo, di posti paradisiaci ne è pieno il pianeta e in seconda battuta non bisogna mai trascurare che, il turista moderno è sempre alla ricerca di servizi ed esperienze, anche quando costruisce la propria vacanza in totale autonomia.  

Parafrasando JFK, non chiediamoci cosa può fare il turista per Reggio, chiediamoci invece cosa può fare la “città” per il turista.  

La sfida deve essere quella di ridurre il fenomeno che vede Reggio solo come luogo di passaggio e non destinazione effettiva del viaggio. Si badi bene, con numeri diversiquesto fattore ha sempre caratterizzato le presenze turistiche nella nostra città ben prima di Ryanair. Non immaginiamo modelli faraonici poco adatti al nostro territorio con conseguenti invasioni di visigoti anelanti bergamotti e polpette domenicali. Il nostro obiettivo deve essere quello di saper vendere le nostre unicità mantenendo la dimensione di una città che, nonostante le mille problematiche, conserva ancora una dimensione umana notevolissima.  Cercando di essere concreti, abbiamo la necessità di offrire a chi viene a trovarci servizi in grado di agevolare la permanenza o addirittura di prolungarla. Penso a biglietti unici per i luoghi di interesse, integrati con quello dell’attrazione principale rappresentata dal museo archeologico. Un biglietto che potrebbe essere ulteriormente arricchito con titoli validi per l’utilizzo dei mezzi pubblici cittadini o quelli utili per lo spostamento nell’ area metropolitana. Pensiamo a un’offerta unica tra i due grandi musei della città di Reggio e di Messina, cavalcando dal punto di vista comunicativo i tesori delle collezioni, Caravaggio e i Bronzi su tutto. Altro fattore divenuto ormai imprescindibile è rappresentato dalla realtà aumentata, capace di rendere possibile la lettura di luoghi per certi versi criptici come i nostri siti archeologici (non tutti sono addetti ai lavori anche se la sofistica cittadina si autoalimenta con tesi archeologiche e storiche di medici et simila di dubbia attendibilità scientifica). Altro validissimo supporto è rappresentato dalle audioguide (su dispositivo dedicato o scaricabili come app) che permetterebbero a chi vuole spostarsi in autonomia sul nostro territorio di seguire itinerari specifici e tematici, dal sacro al naturalistico, dall’archeologia al food. Un altro potenziale totalmente inutilizzato è rappresentato dagli info-point cittadini, quasi tutti in luoghi “turismo repellenti” in cerca ancora oggi di una qualche utilità. Cominciamo col dire che il vero luogo dove poter essere utili a visitatori e turisti è da sempre rappresentato da piazza De Nava, luogo ideale nel quale intercettare le esigenze di chi, dopo aver visitato le collezioni del MArRCpotrebbe essere alla ricerca di informazioni su cosa fare dopo (levando magari l’incombenza a qualche indigeno di rispondere con il tombale “a Reggio non c’è nenti“). Potrebbe essere interessante provare a sviluppare la gestione di questi luoghi con gli operatori di settore: guide, fornitori di servizi di trasporto, offerte esperienziali. Questo permetterebbe di risolvere l’atavico problema del personale insufficiente oltre a garantire servizi e ricadute economiche per gli operatori. Infine, abbiamo la necessità di rendere i nostri monumenti accoglienti, capaci di raccontare il passato della nostra terra, riempire di contenuti i luoghi che per troppo tempo sono rimasti bellissime scatole vuote. Pensiamo al racconto del terremoto del 1908, pensiamo alle figure che hanno dato lustro alla nostra città come Gianni Versace e altri. Altro fattore da non sottovalutare è rappresentato dal sistema difensivo ottocentesco dello Stretto. Batterie poste in luoghi dal grande valore paesaggistico, naturalistico e storico alle quali manca la voce. Immaginare una musealizzazione di questi luoghi non è fantascienza. Pentimele potrebbe essere la vera grande sfida”. Lo afferma in una nota Domenico Guarna, esponente di Onda Orange. 

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