“A volte succede di leggere cose strabilianti: in primo luogo, che gli ospedali debbono essere costruiti in pianura e non in collina per evitare disagi ‘alle persone in difficoltà’. Come se le ‘persone in difficoltà’ in ospedale dovessero andare da sole o a piedi. Molti importanti ospedali in varie parti d’Italia sono allocati in collina. Ci limitiamo al riguardo a citare il policlinico universitario ‘Gemelli’, adagiato sulla collina di Monte Mario. In secondo luogo, si legge che il nuovo ospedale della provincia di Cosenza, se allocato a Vaglio Lise, godrebbe dell’alta velocità ferroviaria. A noi risulta che Vaglio Lise è una stazione ferroviaria di arrivo e non di passaggio, e cioè un binario morto. Ed, infatti, allo stato Vaglio Lise non è servita dall’alta velocità. Invece, il nuovo ospedale provinciale di Cosenza, se ubicato nell’area Unical, godrebbe logisticamente del nuovo svincolo autostradale di Settimo di Rende e della nuova stazione ferroviaria di Santa Maria di Settimo di Montalto Uffugo, ove farebbe una fermata la Freccia Sibari-Roma già attiva. Peraltro, ci preme aggiungere che a ridosso dell’area Unical è ubicato un terreno esteso oltre 20 ettari di proprietà della provincia di Cosenza, ironia della sorte totalmente pianeggiante. Dunque, scegliendo l’area Unical si potrebbe tranquillamente “sfogliare la margherita” per scegliere tra l’area salubre delle dolci colline di Arcavacata e la comoda pianura di contrada Lacone. Ribadiamo, dunque, il nostro invito al signor Presidente della Regione di riflettere molto prima di assumere formalmente una decisone così delicata. Abbiamo appreso, infine, che la città unica dovrebbe coinvolgere le municipalità comprese tra Lamezia Terme e Castrovillari. L’ostilità verso l’Unical e il tentativo di dilatare l’area urbana recitano il de profundis al progetto di città unica”.
Lo affermano, in una nota, Mariapia Galasso e Clelio Gelsomino, rispettivamente segretario e presidente della Federazione Riformista di Rende.