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Fisascat Cisl Calabria, il 4 aprile il rinnovo delle cariche

Conclusi i congressi territoriali la Fisascat Cisl Calabria si avvia a celebrare il prossimo 4 aprile l’assise regionale che vedrà l’elezione del nuovo Segretario Generale, che segue a Fortunato Lo Papa, Segretario uscente.

Tanti i temi che verranno discussi alla presenza del Segretario Generale Fisascat Cisl Nazionale Davide Guarini, del Segretario Generale Cisl Calabria Giuseppe Lavia, delle istituzioni, di enti ed associazioni.

In questi anni il sindacato di categoria si è impegnato molto sulla contrattazione collettiva, giungendo al recente rinnovo dei maggiori Ccnl, dal terziario, ai termali, agli studi professionali, al turismo, fino al socio assistenziale. I nuovi accordi hanno portato maggiori benefici e tutele ai lavoratori e alle lavoratrici.

Ma ancora molto rimane da fare. Il commercio è  un settore fragile, specie quello individuale, vessato dalle vendite on line e dalla riduzione del potere d’acquisto. La Fisascat guarda ai cosiddetti “negozi di vicinato” chiedendo strumenti che sostengano chi ha piccole attività, a partire da incentivi fiscali e snellimento della burocrazia, ma anche politiche che valorizzino le specificità locali. Il sindacato punta anche ad una destagionalizzazione del turismo che coniughi la valorizzazione delle offerte dei territori ad un mercato del lavoro più stabile e con una domanda costante. Obiettivi che, come più volte rimarcato in questi anni, possono essere raggiunti incrociando il turismo montano e quello del mare, i percorsi enogastronomici, il fascino dei borghi, le terme, i siti archeologici.

Ma vogliamo anche che si metta mano al nuovo Codice degli Appalti per evitare che nel sistema a cascata a rimetterci sia il lavoratore. Un lavoratore povero e futuro pensionato povero. Ecco perché crediamo molto anche nel ricorso alla previdenza complementare, oltre che sull’investimento nella formazione e nella Bilateralità.

Fisascat si dichiara soddisfatta di quanto ottenuto dal governo. Dal taglio strutturale e rafforzato del cuneo fiscale all’accorpamento delle prime due aliquote Irpef per sostenere i redditi bassi e medi, fino alla soglia di 40 mila euro; la detassazione dei salari di produttività; le misure sul welfare contrattuale e il potenziamento della defiscalizzazione sui fringe benefit.

Sono risultati dei quali siamo fieri ma che non ci fanno dormire sugli allori, consapevoli che il sindacato ha ancora tante trincee in cui combattere. Tra queste, sicuramente la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione che punta a rendere applicabile l’art. 46 della costituzione che riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende fino alle nuove tutele della contrattazione e all’evoluzione del mondo del lavoro.

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