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A Corigliano-Rossano l’evento “Tra possesso e libertà”. La denuncia dello Spi Cgil: “Troppo pochi i fondi per i Centri Antiviolenza”

“Tra possesso e libertà”. Questo il titolo dell’iniziativa promossa a Corigliano Rossano da Spi Cgil Calabria, Spi Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, Auser, Anpi, Associazione Mondi Diversi e Centro Antiviolenza Fabiana in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Un ampio momento di riflessione a partire dalle radici storiche del problema, fino ad arrivare al patriarcato di oggi e ai tentativi di negarlo. Un’analisi partita dai dati tragici che raccontano quanto le violenze sulle donne, le molestie sul lavoro e le disparità di genere siano imperanti e in aumento, costringendo ad una riflessione che coinvolga anche chi al governo pensa di ridimensionare il fenomeno dando la colpa agli immigrati.

I numeri dicono esattamente il contrario e, se questi non fossero sufficienti a raccontare come sia i carnefici che le vittime non conoscono razza, età e condizioni sociali, ci sono le cronache quotidiane.

A coordinare i lavori dell’iniziativa è stata Eleonora Sammarro, Lega Spi Cgil Corigliano Rossano.  Ad intervenire Francesca Marino, presidente assemblea generale Cgil comprensoriale, Luigia Rosito, responsabile Centro antiviolenza Fabiana, Margherita Tagliaferro segreteria Spi Cgil comprensoriale, Marinella Grillo, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Corigliano Rossano, Piera Roseti, presidente Anpi Castrovillari, Manuela Cioffi, direttrice patronato Inca comprensoriale, Filomena Ruggiano, responsabile Auser cultura Francavilla Marittima, Carmelo Gullì, Segretario Generale Spi Cgil Calabria.

A concludere i lavori Rossella Napolano, segretaria regionale Spi Cgil Calabria, che ha denunciato: “Nella manovra economica mancano fondi sufficienti per i centri antiviolenza. Ma non solo, quanto arriva in Calabria è veramente poco. Ogni Centro riesce ad avere fino a massimo 40mila euro, 60mila se si tratta di Case Rifugio. Una dinamica che racconta quanto per questo governo il sociale sia marginale e ancora meno la condizione delle donne, non favorendo l’imprenditoria femminile, la parità dei salari e non sostenendo le donne nel percorso di autonomia con un welfare capillare. La repressione della violenza contro le donne non basta! Bisogna cambiare modello culturale”.

Ecco perché, ha sottolineato il segretario Generale Spi Cgil Calabria, la riflessione sulla violenza sulle donne dovrebbe riguardare soprattutto gli uomini. Mentre, a rimarcare il ruolo strategico dei centri antiviolenza è stata la responsabile Lega Spi Cgil Corigliano Eleonora Sammarro ricordando come la Cgil contribuisca tramite la convenzione con l’associazione Mondiversi, i suoi legali e il supporto delle categorie a sostenere le vittime. Fondamentale, ha illustrato Margherita Tagliaferro, componente di segreteria dello Spi Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, l’approccio alle vittime di violenza che va accompagnato ad una formazione specifica.

Molto va fatto da parte del governo. “A partire – ha affermato la presidente assemblea generale Cgil comprensoriale Francesca Marino – da strategie mirate alla prevenzione e alla sensibilizzazione, corsi di educazione all’affettività e per l’abbattimento degli stereotipi di genere. Ma servono anche risorse per la protezione delle donne vittime di violenza e per sostenere gli orfani di femminicidio”.

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