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Rinuncia Baker Hughes, Straface: “Responsabilità è solo del sindaco di Corigliano-Rossano”

“La rinuncia da parte della Baker Huges all’investimento di oltre 60 milioni e 200 posti di lavoro nel Porto di Corigliano-Rossano rappresenta soltanto il plateale fallimento del Sindaco Flavio Stasi e del suo non aver mai voluto e saputo costruire in questi anni alcuna relazione istituzionale credibile e degna di nota con tutti gli entri sovra-comunali. Non ha saputo gestire neppure questa straordinaria occasione di sviluppo per la nostra Città e per l’intera Calabria. Ha fatto tutto da solo, come al suo solito, senza alcun coinvolgimento e confronto”.

Così Pasqualina Straface, presidente della Terza Commissione Sanità del COnsiglio regionale.

“Ed oggi – dichiara Pasqualina Straface, consigliere regionale e comunale di Forza Italia – egli si illude di poter scaricare le proprie responsabilità su altri, addirittura sul Presidente della Regione Roberto Occhiuto al quale semmai dovremmo solo dire grazie per aver convinto quella multinazionale ad investire nel nostro territorio, assicurando alla stessa, come è nomale faccia chi governa con visione e capacità senza sottrarsi alle decisioni, un contesto istituzionale favorevole.

Non c’è mai stata e non c’era alcuna violazione o illegittimità tale da impedire un insediamento così importante e strategico per la ripresa dell’economia e dell’occupazione della nostra gente, soprattutto dei giovani di questa terra che, mentre Stasi pensa a giocare allo scaricabarile inventando telenovele sulla legalità, sono costretti ad emigrare. – Così come gli stessi appartenenti a forze sindacali e partiti vicini a Stasi gli stanno ribadendo in vario modo, dalla Cgil allo stesso segretario regionale Dem Nicola Irto, nella sostanza vi erano tutte le condizioni amministrative e procedurali perché quell’investimento partisse.

Se la Baker Huges ha deciso di ritirarsi, come la stessa famosa multinazionale ha dichiarato sin da subito, ciò è accaduto soltanto perché, col ricorso straordinario al Capo dello Stato, iniziativa assunta da Stasi senza alcun confronto con nessuno ed assunta in assoluto mistero, è stato dato un messaggio chiaro di ostilità, di contrasto e di rottura da parte del territorio ad un investitore internazionale che non si è più sentito accettato.

Dopo di che, al netto degli inventati vuoti amministrativi (ricordiamo che nell’ultima conferenza dei servizi, Stasi non ha assunto alcuna posizione, chiedendo ancora del tempo per non decidere!), ciò che è davvero più inaccettabile è dover leggere ancora, a distanza di giorni dalla pessima notizia della rinuncia della Baker Huges (che forse il Sindaco, chiuso nelle sue stanze, non si aspettava in questi termini!), questo ritornello della mancata pianificazione.

Perché a parlare di pianificazione è proprio chi ha tenuto chiuso nel cassetto per anni il principale strumento di programmazione della Città, il Piano Strutturale Associato (PSA), lo stesso che, nelle sue Linee di Mandato, ha ammesso candidamente di non aver pianificato alcunché nel suo primo mandato e lo stesso che non perde occasione per farsi approvare in Consiglio Comunale varianti urbanistiche”.

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