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Stazione sperimentale delle essenze, l’assessore Angela Martino punta su identità e sviluppo del territorio

«A breve la giunta comunale si confronterà sul progetto preliminare per il rilancio della Stazione sperimentale delle essenze. Insieme a Camera di Commercio ed Università Mediterranea, puntiamo a rilanciare la grande chance per Reggio rappresentata dal bergamotto». L’assessore allo Sviluppo Economico, Angela Martino, anticipa i contenuti di alcuni progetti sui quali il settore sta lavorando e che saranno trattati nelle prossime riunioni dell’esecutivo, spalancando le porte «ad una prospettiva di crescita basata su criteri scientifici, di marketing territoriale e ricerca enogastronomia».

«Abbiamo la fortuna di poter contare su edifici che sorgono in via Marina – ha aggiunto – e la forte partnership che ci lega ad altre importati istituzioni può essere la chiave di volta per ottimizzare un prodotto che rappresenta il 50% dell’export regionale». Quello della delegata allo Sviluppo economico è un intervento che spazia a 360 gradi sui programmi di rilancio del tessuto socioeconomico e produttivo cittadino, basato sulle linee d’indirizzo del mandato del sindaco Falcomatà.

Da ultimo, un posto di rilievo lo assume il recente bando per l’economia circolare: «Sin dal nostro insediamento uno degli obiettivi principali è stato quello di imprimere una decisa impronta “green” alla crescita della città. Il bando, rivolto alle piccole e medie imprese anche con una sola unità produttiva a Reggio, vuole responsabilizzare le nostre aziende a puntare su sistemi produttivi e aziendali ad impatto ambientale minimo. Ce lo chiede l’Europa e ci dice di farlo nel minor tempo possibile. Noi mettiamo sul piatto finanziamenti a fondo perduto, fino al 60%, prevedendo spese e costi ammissibili per investimenti non inferiori a 10.000 euro per contributo, fino a un massimo di 100.000 euro. È una sfida importante che abbiamo accettato con coscienza e responsabilità».

Poi, in occasione delle celebrazioni del 50° anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace, nel piazzale della stazione lido, «sorgerà un villaggio enogastronomico tradizionale». «Ai visitatori – ha detto l’assessora – vogliamo lasciare i sapori della nostra Reggio, un ricordo che va ad aggiungersi alle bellezze paesaggistiche e culturali uniche ed inimitabili del nostro territorio».

Ma l’ambizione dell’amministrazione è decisamente alta: «Abbiamo candidato la città fra i luoghi in cui ospitare hub per lo sviluppo economico, incubatori d’impresa inseriti in un preciso progetto del Ministero. Siamo ancora ad una fase embrionale, ma ciò dimostra la volontà dell’esecutivo di accelerare su questi temi. Reggio non può vivere di soli investimenti pubblici e di pubblico impiego. Diventa, perciò, fontamentale intercettare ogni opportunità possibile che possa mettere i nostri giovani nelle condizioni di confrontarsi con specialisti del settore per realizzare i loro sogni d’impresa».

«Gli studi – ha proseguito Angela Martino – indicano il nostro territorio fra quelli che registrano un saldo negativo sull’occupazione degli under 35 e delle donne. È ora di invertire la tendenza ed uno strumento come il bando per l’economia circolare può certamente fungere da stimolo alle aziende per ampliare i loro orizzonti e il loro livello di engagement con un occhio di riguardo per l’ambiente».

Iniziative importanti che, in un certo senso, «possono aiutare il territorio in un momento di fragilità strutturale nel comparto dei trasporti».

«Lo sviluppo – ha concluso l’assessore Martino – è certamente frenato dai limiti delle linee di comunicazione. Con l’aeroporto in apnea ed i collegamenti stradali e ferroviari i difficoltà, ogni cosa diventa più complicata. Reggio è stretta in un circuito soffocate e l’amministrazione cittadina, così come quella metropolitana, ha ingaggiato durissime e forti battaglie per uscire la guado. Purtroppo, chi ha la possibilità di invertire la rotta, perché forte di ruoli nazionali e strategici, fino ad oggi non ha prestato la giusta attenzione ad una situazione delicata e complessa».

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