“Riveste vitale importanza la seduta odierna della IV Commissione Regionale – Assetto e Utilizzazione del Territorio e Protezione dell’Ambiente, della quale ricopro il ruolo di Segretario, poiché è stato conseguito un risultato che premia il gioco di squadra e l’attenzione profusa alle istanze dei tempi presenti, nella giusta contemperanza con il rispetto che si deve al territorio alle sue vocazioni. È stata infatti approvata la Proposta di Legge n.58/12^, di iniziativa dei colleghi Consiglieri Cirillo e Raso recante “Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico”, sulla quale stati siamo chiamati a confrontarci. Vitale importanza perché deriveranno numerosi e qualitativamente validi benefici per i cittadini, in quanto il testo prevede lo snellimento delle procedure burocratiche attualmente vigenti in materia e la responsabilizzazione, nel medesimo ambito, dei Comuni, chiamati ad assolvere ad alcuni adempimenti utili al perseguimento delle singole pratiche inoltrate. Celerità ed efficacia, dunque, sono i capisaldi di questa iniziativa istituzionale, che mira a garantire servizi e risposte esaustive al cittadino nell’ottica del soddisfacimento del sempre primario bene pubblico, in questo caso della tutela e della salvaguardia del territorio”.
È quanto dichiara, in una nota, Pasqualina Straface, consigliere regionale di Forza Italia.
“Il testo all’esame odierno della Commissione, una volta approvato dal Consiglio Regionale, andrà ad incidere profondamente sulle mutate esigenze frattanto sopraggiunte nel tempo, modificando l’attuale impianto legislativo che risulta essere obsoleto e farraginoso. La Legge regionale del 12 ottobre 2012, n. 45, afferente la “Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale”, difatti, all’atto della sua promulgazione mirava a fissare delle regole certe in materia ambientale, preservando l’integrità dei luoghi e la basilare funzione pubblica della Regione Calabria a ciò deputata. Ebbene, oggi, non possiamo tuttavia esimerci dal constatare come il medesimo testo normativo, a distanza ormai di 10 anni dalla sua entrata in vigore, presenti persistenti ed evidenti elementi di rigidità che richiedono, ogni qualvolta si verifichi la sussistenza di condizioni soggette al vincolo idrogeologico, le preposte autorizzazioni per intervenire in merito. Al contrario, la Proposta di legge è orientata alla più normale fruizione in materia di concessioni, facendo venire meno i suddetti elementi di irrigidimento vigenti senza mai inficiare la tutela dei territori. Il fine primario e ultimo al contempo dell’impianto normativo innovativo è, difatti, quello di snellire tutte le attività di piccola edilizia, ossia gli interventi di modesta entità per i quali non si ravvede la necessità di procedure altrimenti lunghe e dispendiose. L’obiettivo che si intende perseguire, dunque, non s’esaurisce in questo pur solo importante risultato. Da un lato, si realizzerebbe un vero e proprio sgravio di mole di lavoro attualmente in carico ai competenti uffici, con lo snellimento del 30-40% delle medesime pratiche; dall’altro, si andrebbe ad attuare in modo tangibile l’accelerazione dei procedimenti per il rilascio delle necessarie autorizzazioni edilizie e relativi “ecobonus”. Altro aspetto da sottolineare è quello di carattere finanziario. Dall’attuazione del testo normativo non deriva alcun onere finanziario a carico della Regione poiché si creano delle deroghe con una riduzione del lavoro, abbattendo il lavoro degli uffici regionali trasferendolo in parte alle Amministrazioni Comunali, senza ulteriore aggravio di lavoro o tempo. Preminente, pertanto, diventa il ruolo e le funzioni degli Enti locali. Il testo legislativo – spiega Straface – ha come oggetto la finalità di velocizzare l’iter ammnistrativo per il rilascio dell’autorizzazione nelle aree sottoposte a vincolo idrogeologico, per le opere di modesta entità che comportano limitati movimenti di terreno, delegando ai Comuni il rilascio di alcune tipologie di autorizzazione. Sono inoltre delegate ai Comuni le funzioni amministrative relative al rilascio di autorizzazioni in materia di vincolo idrogeologico per interventi e attività che comportino in aree agricole movimenti terra non superiori a 500 metri cubi. Tutelare l’ambiente, quindi, seppur nell’ottica della semplificazione e nel contenimento della tempistica autorizzativa”.