di Paolo Ficara – Diario di bordo. Reggio Calabria, anno del signore 2024: inizia l’ultima settimana del mese di agosto. Tra qualche giorno, l’8 settembre, comincerà il campionato di Serie D. Ad un anno dalla presentazione del fenicess plan. Perdonateci la barriera mentale, ma ormai ci rifiutiamo di accostare il termine “business” a Ballarino&Friends, ossia gli occupanti della Reggina.
Quel piano prevedeva la promozione immediata in Serie C. Uno stadio “Granillo” che doveva prendere esempio dall’Old Trafford. Un centro sportivo Sant’Agata che Coverciano spostati. Un settore giovanile fiore all’occhiello. Ed una squadra femminile. Poi è subentrato l’alibi del poco tempo a disposizione. Come se a Castel di Iudica, il calendario avesse indicato un mese diverso rispetto a settembre 2023. Ora non c’è più nemmeno questo – molto flebile – alibi.
Posto che per le strutture c’è il forte concorso di colpa delle istituzioni, specie per un Sant’Agata ormai in stato di semi-abbandono, il 14 settembre prenderanno il via i campionati giovanili. Ad oggi non è dato sapere dove giocheranno le varie squadre Under. Dato che al Sant’Agata è omologabile solo il campo n.2, ossia quello dove si allena la prima squadra.
Però almeno è stata diramata una nota per reclutare giocatrici. Le cose giuste. Qua, meritano con urgenza un’altra targa. Con un post sui propri canali social, di cui non troviamo traccia sul sito ufficiale, la Reggina invita a partecipare ad un allenamento selettivo previsto martedì 27 agosto alle 17. La nota è di venerdì pomeriggio, quindi ci sono ben quattro giorni di preavviso.
Per la serie: se si presentano più di undici ragazze portiere compreso, forse iscriviamo la squadra femminile. Altrimenti, diremo che il territorio non ha risposto. O faremo proprio finta di nulla. E ci siamo risparmiati la fatica di contattare le giocatrici di due anni fa, o di metterci addirittura alla ricerca di elementi validi sparsi per la provincia. Qua siamo di fronte a dei geni incompresi, degni di palcoscenici importanti: peccato che oltre al mondo del calcio, sia in crisi anche quello del teatro.
Il problema vero è che questa totale assenza di un qualcosa che somigli lontanamente ad una parvenza di programmazione economico-sportiva, potrebbe essere mascherata da una eventuale schiacciasassi come prima squadra, pronta a dominare il campionato. Potrebbe.
L’attuale organico della Reggina ex Fenice non può considerarsi indebolito, rispetto alla squadra giunta a 29 punti dal Trapani. Giacché per indebolirlo si sarebbe dovuto rinunciare ad almeno uno tra Barillà, Martinez, Perri, Porcino o Provazza. I giocatori ceduti o svincolati, lasciano pochi rimpianti ed almeno si è alleggerito il monte ingaggi. Ma, con il calciomercato aperto da 55 giorni ed a due settimane dall’esordio in Serie D, questo organico non si può nemmeno dire rinforzato.
Buoni giocatori per la categoria, come Bonacchi, Laaribi e Ba, non vantano un curriculum superiore rispetto ai pari ruolo Ingegneri, Mungo e Salandria. Infatti sono inferiori anche i loro emolumenti, rispetto a gente che avrebbe dovuto teoricamente fare la differenza nella passata stagione. Su Ragusa ci esprimeremo più avanti. Grossi calibri, utili a colmare il gap verso le dirette concorrenti, al momento non ne sono arrivati.
Ci assale quasi il dubbio che nessuno abbia avvisato Ballarino che il calciomercato è aperto. Se invece ne è al corrente, magari sta aspettando i giorni del condor. In virtù di una vaghissima somiglianza esclusivamente estetica – giammai calcistica – con Adriano Galliani. Chissà che non abbia imbastito, in gran segreto, una trattativa per rilevare dalla Juventus la comproprietà di Chiesa. Da girare all’Atalanta per un quarto di Koopmeiners. Magari, restituendo la Maserati direttamente alla FCA, John Elkann si convincerebbe a dare il là alle operazioni.
Le responsabilità per una Reggina che continua e – temiamo – continuerà a vivacchiare nel dilettantismo, sono esclusivamente della classe politica locale. Che prima ha consegnato il giocattolo nelle mani sbagliate, e poi ha fatto per un attimo finta di levarglielo. Vergognatevi. I due fallimenti del 2016 e del 2024 sono entrambi avvenuti sotto l’amministrazione Falcomatà. Se verrà evitato il commissariamento, ci terremo questo sindaco ed i suoi degni commilitoni fino al 2026: non c’è due senza tre.