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Reggio: ecco il Primo Palio delle Contrade

Giovedì 22 Agosto alle ore 10.30 nella Sala dei Lampadari di Palazzo San Giorgio a Reggio Calabria si alza il sipario sul Primo Palio delle Contrade, una rievocazione storica di ciò che avvenne nel lontano 26 aprile 1595, quando l’allora Arcivescovo di Reggio Mons. Annibale D’Afflitto fece visita pastorale ai villaggi di Prumo, Riparo e Cannavò.

 

La Parrocchia San Nicola e Santa Maria della Neve “Tre campanili un solo cuore”, guidata dal parroco don Giovanni Gattuso, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria, della Città Metropolitana e del Consiglio Regionale della Calabria, presenterà alla conferenza stampa il programma del Primo Palio delle Contrade che si svolgerà nelle frazioni di Prumo, Riparo e Cannavò, Domenica 1 settembre dalle ore 18.00.

Alla conferenza stampa saranno presenti il Sindaco Giuseppe Falcomatà, il Vice Sindaco Paolo Brunetti, l’Assessore Carmelo Romeo e il Consigliere Franco Barreca.

L’iniziativa totalmente gratuita sarà illustrata nei dettagli dal parroco Don Giovanni Gattuso, dall’Arch. Emilio Giuseppe Bruzzese, Direttore Artistico e Presidente della Camera Regionale della Moda della Calabria e titolare della Sartoria Teatrale Bruzzese di Reggio Calabria e dall’Arch. Renato Laganà che ne ha curato la storia. La conferenza sarà moderata dal giornalista il Prof. Vincenzo Malacrinò.

Il progetto è strutturato per portare il borgo di Cannavò indietro nel tempo al periodo delle sue affascinanti vicende e vedrà rifiorire il suo antico splendore.

Durante il Palio, il visitatore potrà avvertire e vivere la storia del Borgo come se lui stesso si rendesse protagonista degli avvenimenti giornalieri vissuti anticamente.

Tutto sembrerà vivo e, come per magia, il passato diventerà presente.

 

Mons. Annibale D’Afflitto (Palermo1560/1561 – Reggio Calabria1º aprile 1638) il 15 novembre del 1593 fu nominato arcivescovo di Reggio Calabria da Clemente VIII.

Il 30 novembre 1593 ricevette la consacrazione episcopale da Alfonso Gesualdo di Conzacardinale vescovo di Ostia e Velletri, con Giulio Ottinellivescovo di Fano, e Cristóbal Senmanat y Robuster, già vescovo di Orihuela, in qualità di co-consacratori.

Il suo episcopato fu ricco di iniziative apostoliche, tese a rinnovare la vita religiosa e morale del clero e dei fedeli. Affrontò anche le calamità naturali che colpirono la città di Reggio Calabria, nonché gli eventi storico-politici e sociali, come una delle più violente invasioni turche, ad opera di Scipione Cicala.

Servì come Arcivescovo di Reggio Calabria fino alla sua morte, avvenuta il 1º aprile 1638. Gli furono più volte offerti dei trasferimenti in arcidiocesi maggiori e sedi più importanti, ma rifiutò sempre, dichiarando che «non poteva divorziare dalla propria Chiesa che considerava sua sposa».

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