“Ennesima tragedia sul lavoro: Giuseppe Tomaino, un operaio di 62 anni, perde la vita presso la Calme di Marcellinara. Un’altra morte che poteva essere evitato.
Mentre scriviamo non riusciamo proprio a non pensare che un uomo di 62 anni in fabbrica non ci dovrebbe proprio stare, che dovrebbe vivere in tranquillità, lontano dalla schiavitù del lavoro godendosi il meritato riposo dopo una vita di sacrifici.
Ma purtroppo, in un paese in cui i padroni hanno deciso che l’età di pensionamento deve essere di 67 anni (con 20 di contributi!), siamo costretti ad assistere ad un’altra tragedia che si poteva e si doveva evitare.
Ancora una volta per la mancanza delle più basilari norme di sicurezza sul lavoro un’altra vita è stata spezzata, mentre magari qualcuno ha aumentato i profitti risparmiando in sicurezza e controlli.
Proprio per questo ci sentiamo ancora più convinti nel continuare la battaglia affinché venga istituito il reato di omicidio sul lavoro: in un paese in cui, durante la normale attività lavorativa, muoiono più di 3 persone al giorno, questa è la risposta minima che uno Stato che si dice democratico deve dare.
In questo momento di profondo lutto, l’Unione Sindacale di Base nello stringersi al cordoglio della famiglia di Giuseppe Tomaino si impegna a supportarla, qualora fosse richiesto, nella ricerca di giustizia e nel perseguire la piena responsabilità legale per questa tragedia.
La tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, così come l’aumento reale dei salari e l’introduzione del salario minimo, la difesa del reddito di cittadinanza, la richiesta di una nuova stagione di assunzioni nella pubblica amministrazione, sono tra i punti salienti della piattaforma della giornata di sciopero generale che USB ha proclamato per il 26 maggio e che cogliamo l’occasione per rilanciare perché riteniamo sia l’unica strada possibile per le lavoratrici e i lavoratori nel nostro Paese”.
E’ quanto si legge in una nota di Usb Calabria.