“Sgomento” viene espresso da Antonio e Tina Maimone, il padre e la madre di Francesco Pio Maimone, per la decisione presa da una dirigente scolastica che ha scelto di far svolgere a porte chiuse un evento finalizzato a promuovere il rispetto per la vita, “impedendo la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni e dei giornalisti”. I genitori del giovane pizzaiolo, ucciso da un colpo di pistola esploso durante una rissa a cui era completamente estraneo, la notte del 20 marzo 2023, tra gli chalet di Mergellina, sul lungomare di Napoli, si sono detti “profondamente amareggiati” e hanno scelto, malgrado l’invito, di rifiutare la loro presenza.
“Era prevista la partecipazione di autorità provenienti da diverse parti d’Italia, – spiegano – tra cui il sindaco di Crotone, e di tante persone che avrebbero voluto onorare la memoria di nostro figlio. Tuttavia, questa decisione ha stravolto tutto, privando l’evento del significato simbolico che avrebbe avuto nel quartiere di Barra, lo stesso da cui proviene l’autore dell’omicidio di Francesco Pio. Un’iniziativa che avrebbe dovuto rappresentare un momento di memoria e sensibilizzazione contro la violenza è stata trasformata in un’occasione chiusa e ristretta, impedendo che il messaggio arrivasse forte alla comunità e alle nuove generazioni”.
“Per questi motivi, – continua il comunicato – abbiamo dato mandato al nostro legale, l’avvocato Sergio Pisani, affinché venga fatta piena luce su questo strano atteggiamento. Ci chiediamo cosa si celi dietro questa scelta e se essa sia dettata dalla paura dell’ambiente circostante. Con profondo rammarico, non prenderemo parte all’evento. Chiediamo chiarezza e trasparenza su questa assurda decisione e ci auguriamo che la memoria di Francesco Pio venga sempre onorata nel rispetto della verità e della giustizia”.