Dalla pizzica salentina alla tarantella pop, dai tammurri e triccheballacche all’arpa vigianese accompagnata da violino e ciaramelle. Per l’ultimo sabato di aprile il salotto diffuso di Tropea si prepara ad ospitare sonorità e note della tradizione popolare per la chiusura di Ritmi del sud, musica etnica popolare. On the road: alla riscoperta delle radici.
L’apprezzamento e la partecipazione fatta registrare in queste settimane – dichiara il Sindaco Giovanni Macrì – premia la scelta dell’Amministrazione Comunale di investire in una programmazione destagionalizzata. I numeri continuano a dimostrare che funziona e che Tropea resta una destinazione esperenziale da vivere in tutti i mesi dell’anno.
Sabato 27 alle ore 21 in piazza Vittorio Veneto si esibiranno per primi Gli Amarimai, dalla Basilicata, eredi dal 2006 della tradizione dei girovaghi viggianesi, maestri musicanti capaci di emergere nelle più grandi orchestre del mondo. Il cammino de Gli Amarimai è accompagnato giorno dopo giorno dalla figura materna della Madonna del Sacro Monte di Viggiano, Regina e Patrona della Basilicata, alla quale ogni figlio di questa terra si sente legato da un sentimento di devozione forte, quanto la storia del popolo lucano.
I Cortili Narranti, dalla Campania, offriranno, invece, uno spettacolo interattivo di musiche – canti e danze della tradizione popolare del sud Italia, un repertorio che sicuramente rappresenta uno dei più importanti momenti di musica popolare in Italia.
Dalla Puglia il trio composto da Giancarlo Paglialunga, Giuseppe Anglano e Massimiliano De Marco sono considerati i più autorevoli giovani portatori della riproposta tradizionale del Salento che per passione ed appartenenza geografica proporranno canti e pizziche che partono dal Capo di Leuca (De Marco è di Alessano), passano dall’Arneo (Paglialunga e Anglano sono rispettivamente di Santa Maria al Bagno e Nardò) con una energia vocale e sonora che li contraddistingue ormai da anni nella scena nazionale ed internazionale della world music.
Giovano in casa Gli Hantura, formazione musicale nata nel 2001 a Petilia Policastro con l’intento di ridare vita ai brani della tradizione miscelati ad uno stile pop che riesce a valorizzarne i suoni ed i testi, che fanno riemergere l’importanza del dialetto come vero architrave di una comunità. Usano strumenti tradizionali che uniti agli strumenti di estrazione colta ormai da 23 anni riescono a far assaporare un sound innovativo che rimane sempre legato alla Terra dei Padri.