Musica, canto, danza, prosa. Una reunion di arti per dare vita a uno spettacolo originale firmato Accademia del Tempo Libero di Reggio Calabria.
Il 5 novembre, alle ore 18, l’Auditorium Zanotti Bianco ospiterà questa produzione teatrale dal titolo “Cosa dicono i Bronzi?”, realizzata grazie al “Pon Metro” cofinanziato dall’UE e al Comune di Reggio Calabria, per offrire un omaggio alla città nell’anno del 50enario del ritrovamento, a Riace, dei preziosi guerrieri bronzei del V secolo a.C.
Tanti i soci che si sono voluti cimentare in questo splendido progetto che costituisce solo una delle innumerevoli attività pensate dall’Accademia, della Presidente Silvana Velonà, che si svolgono nel corso dell’anno sociale.
Preziosa la consulenza e partecipazione di artisti e professionisti che da anni lavorano per il sodalizio.
Inserito dal Comune di Reggio Calabria nel quadro delle manifestazioni per la celebrazione del 50° anno dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, lo spettacolo dell’autrice Antonia Rigo Festini, sarà a ingresso libero e l’Accademia invita i cittadini a una grande partecipazione.
Per la regia di Eugenia D’Africa i Bronzi saranno interpretati da Giuseppe Dieni e Pietro Mafrici; il coro: Marina Amedeo, Mariella Fonte, Maria Ielo, Pina Mangano, Pietro Morabito; la classe in visita: Valeria Scopelliti e l’Accademia Juniores; professore e studenti: Francesco Tassone e Starlight Company Rc; il testimone: Giuseppe Romano; artisti: Francesca Canale, Samuela Piccolo, Alessandro Carere, che offre anche la sua consulenza artistica; le riprese dal vivo che hanno originato i fotogrammi sono di Salvatore Marrari, le scenografie virtuali sono di Maurizio Bascià.
Dallo spettacolo scaturirà un video/filmato didattico che l’associazione consegnerà al MArRc e metterà a disposizione degli istituti scolastici del territorio reggino.
La pièce è incentrata, ovviamente, proprio sui due guerrieri che in perfetto stile “Accademia” crea un armonioso connubio tra le arti: teatrale, tersicorea, e musicale, sullo sfondo implicito della storia, la nostra storia… e del nostro presente.