Silenzio raccolto e grande commozione in sala hanno accompagnato una performance musicale strepitosa del M° Davide Cerullo, in perfetto connubio con la straordinaria Filarmonica della Calabria guidata dal tocco brillante del direttore ospite M° Marc Moncusí.
Il concerto per pianoforte e orchestra in FA# minore Op. 20 di A. Skrjabin ha aperto all’insegna della grazia e dell’eleganza una serata magica: la platea si è lasciata rapire da un’incantevole varietà pianistica di idee melodiche, intessute di virtuosismi spettacolari, che hanno visto solista e orchestra parte integrata di un capolavoro artistico unico.
Si dice onorato e grato, il M° Davide Cerullo, «di essere stato sostenuto al meglio dalla Filarmonica della Calabria nell’esecuzione di un concerto per pianoforte e orchestra che, nella sua estrema bellezza, è al tempo stesso un’impresa difficilissima». E l’esemplarità del risultato finale, frutto di tanto studio e grande professionalità, i presenti non se la sono lasciata certo sfuggire.
La genuinità della connessione esperienziale con la natura è stata il leit motiv che, nella seconda parte del concerto, ha toccato l’animo di un uditorio composto e partecipe. A seguire, infatti, la Sinfonia n° 6 in Fa maggiore Pastorale di Beethoven ha inebriato di emozioni forti, intime, la deliziosa cornice del Teatro comunale di Soverato, vestito a festa per una meravigliosa domenica che non sarà facile dimenticare.
Emozioni a rilascio lento hanno colorato un’atmosfera già di per sé calda e accogliente, rendendo onore nel migliore dei modi alla commemorazione del Cinquantenario del prestigioso Liceo Scientifico statale “A. Guarasci” di Soverato.
«La scuola non deve essere vista come un “diplomificio”» dichiara il dott. Eusebio Chiefari, presidente del Consiglio d’Istituto, e il Liceo Guarasci, a questo monito che, in chiusura, ha strappato numerosi applausi di condivisione, risponde appieno, costituendo una realtà presente sul territorio e bene attenta ai bisogni educativi degli alunni, che vivono un percorso di formazione ad ampio spettro e a lungo termine.
Il concerto sinfonico che ha stregato il Teatro comunale di Soverato lo scorso 27 di novembre rientra a pieno titolo tra le esperienze formative di tal sorta, perché è la riprova che il linguaggio musicale sia, tra le forme di conoscenza, quello che meglio risponde all’esigenza di voler dar voce all’ineffabile, specchio di quei risvolti interiori direttamente connessi con la specificità dell’essere senzienti e, soprattutto, umani.