“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
HomeCalcioReggina: la norma che impone la ripartenza dalla terza categoria... non esiste

Reggina: la norma che impone la ripartenza dalla terza categoria… non esiste

di Paolo Ficara – Giugno, a piccoli passi, si avvicina. Quello è il mese in cui dovremo ritrovare la Reggina, al netto dei buoni propositi manifestati da chi produce solo chiacchiere. C’è il tempo per approfondire i regolamenti federali, cosa che non è stata colpevolmente fatta nella passata stagione. Istituzioni, imprenditoria e tifosi dovranno arrivare con le idee chiare alle porte della stagione sportiva 2024/25.

La Reggina 1914, ossia la stessa e identica Reggina che ha concluso in zona playoff lo scorso campionato di Serie B, è attesa dalla Corte d’Appello per l’udienza del prossimo 26 febbraio. Qualora i propri destini venissero rimbalzati fino a farla arrivare aziendalmente viva al prossimo 30 giugno, giova ricordare che ha dei debiti federali. Costituiti dalle mensilità di giugno, luglio ed agosto 2023 non versate a tesserati e dipendenti. Una cifra solo parzialmente coperta dalla fidejussione. Chi volesse prendere la Reggina 1914 srl come azienda, per iscriverla ad un campionato non professionistico, dovrebbe sborsare tra gli uno e i due milioni. Impossibile.

Può una nuova società acquistare il marchio della Reggina 1914 e chiedere nuova affiliazione alla Figc, quindi ripartendo ex novo senza un euro di debito? Assolutamente sì.

Spulciando i regolamenti federali, è possibile appurare l’inesistenza di una sola norma che specifichi come una nuova affiliata, debba partire obbligatoriamente dalla terza categoria. O comunque, dall’ultima categoria disponibile in base al territorio in cui ha sede la nuova affiliata. Vi passiamo in rassegna gli articoli all’uopo.

All’articolo 15 delle Noif, quello dedicato all’affiliazione, al comma 1 si legge: “Per ottenere l’affiliazione alla F.I.G.C. le società debbono inoltrare al Presidente Federale apposita domanda”. Poi al comma 2. “La domanda, accompagnata dalla tassa di affiliazione, deve essere inoltrata per il tramite del Comitato Regionale territorialmente competente che esprime sulla stessa il proprio parere“. I successivi commi del medesimo articolo, espongono gli ulteriori passaggi burocratici. Null’altro.

E passiamo allo Statuto adottato dalla Federcalcio. Nemmeno lì viene specificata la categoria dedicata alle società che richiedono nuova affiliazione. Il tutto è demandato alla Figc, quindi o al Presidente in persona oppure al Consiglio Federale. Di seguito vi proponiamo i primi due commi dell’art.13, dedicato all’Ordinamento del Giuoco e dei Campionati:

1. La FIGC detta le regole del giuoco del calcio in aderenza alle norme della FIFA.
2. La FIGC disciplina l’affiliazione delle società e definisce, d’intesa con le Leghe interessate e sentite le Componenti tecniche, l’ordinamento dei campionati. La FIGC stabilisce i criteri di formulazione delle classifiche e di omologazione dei risultati; decide sull’assegnazione del titolo di campione d’Italia e ratifica le promozioni e le retrocessioni di serie; assicura gli strumenti finanziari ed organizzativi necessari all’espletamento della giustizia sportiva e della funzione arbitrale.

Chiaramente è prassi far partire dall’infima categoria, una società che richieda nuova affiliazione. Prassi non significa regola. La Figc ha infatti consentito l’iscrizione direttamente in Serie C delle formazioni Under 23 di Juventus ed Atalanta. Chiaro che si tratta di un provvedimento specifico, essendo due costole di club già esistenti, peraltro con la medesima matricola.

Non è da escludere che una nuova società, capace nel frattempo di accordarsi con la Reggina 1914 per l’acquisizione del marchio, all’atto della affiliazione possa ottenere iscrizione in una elevata categoria dilettantistica. Senza la necessità di coinvolgere attuali partecipanti alla Serie D o all’Eccellenza, tra le compagini della provincia o dell’entroterra. Ricordiamoci le parole di Gabriele Gravina, presidente della Figc, sull’intenzione di “non mortificare una piazza importante”. Accompagnate dal suggerimento di non arrivare a settembre, come invece accaduto, per l’iscrizione di una nuova squadra dopo l’esclusione della Reggina di Saladini dalla Serie B.

Reggio è ancora una piazza importante. Per far valere le proprie ragioni e ripartire seriamente, a differenza del nulla cosmico creato lo scorso settembre, servirà presentarsi in Figc con personalità altrettanto importanti.

Articoli Correlati