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Banditi, banditori e Bandecchi a Reggio Calabria

di Simone Carullo – A Reggio ci sono i banditi: ovvero uomini cacciati, messi al bando, oppure criminali e delinquenti.

Ci sono i banditori: cioè chi anticamente proclamava i pubblici bandi pubblici o chi, nei giorni di mercato o in altre speciali occasioni, annuncia gridando le merci in vendita. b. Chi nelle pubbliche aste bandisce gli oggetti in vendita, i loro prezzi e le offerte. Fonte Treccani.

E da sabato ci sono anche i Bandecchi, cui, sia chiaro, non attribuiamo l’appartenenza a nessuna delle categorie citate. Assurto agli “oneri” delle cronache per aver subito un sequestro da 20 milioni di euro dalla Guardia di Finanza per presunta evasione fiscale (sequestro confermato dalla Cassazione lo scorso ottobre), Stefano Bandecchi è il fondatore e il proprietario dell’università Niccolò Cusano, che avrebbe utilizzato i soldi provenienti dalle rette universitarie, quindi esentasse, in attività prettamente commerciali: una di queste è la Ternana calcio. Tra i beni sequestrati anche due fuoriserie, automobili indispensabili per l’attività didattica. Bandecchi è noto, tra le altre cose, per aver sputato sui tifosi della Ternana, che lo contestavano; per un principio di rissa in consiglio comunale e per le intercettazioni trasmesse dalla trasmissione Report di Rai3, e riprese da molti giornali tra cui La Repubblica, nelle quali oltre a considerazioni a sfondo sessista, insulti e intimidazioni ai suoi dipendenti, Bandecchi affermava che i suoi media devono essere armi contro i politici.

“Voglio far paura agli altri – dice in una riunione mentre spiega ai presenti le finalità di radio e tv. – Queste cose mi devono servire per dire: caro ministro, io non ti chiedo un cXXXX però non mi tratti di mXXXX perché posso diventare stronzo! È come una pistola, io non la devo usare per forza però tu sappi che io ce l’ho, e te la posso sparare addosso!”

Stefano Bandecchi, sabato scorso, è stato ospite alla manifestazione politica “Start Rivoluzione” di Massimo Ripepi, il consigliere comunale di minoranza in forza a Fratelli d’Italia, anche lui già noto alle cronache giudiziarie… La kermesse del Teatro Comunale è servita a lanciare la candidatura dello stesso Ripepi al Parlamento Europeo, dove, nell’eventualità che venisse eletto, potrà portare come contributo alla causa nazionale le sue indubbie doti diplomatiche e persuasive.

La manifestazione del “Cilea” è stata dominata un gergo di stampo militarista (soldato semplice, generale, guerrieri della luce, nemici, traditori…) che in tempi come quelli che stiamo vivendo è sempre molto edificante. Come colonna sonora è stata scelta quella dei “Pirati dei Caraibi”, anche questi molto attuali, in perfetta sintonia con il tema della legalità. Al margine dell’iniziativa c’è stato spazio anche per qualche strizzatina d’occhio ai tifosi della squadra di calcio di Reggio Calabria. Centomila euro in sponsorizzazioni promette Bandecchi, staremo a vedere.

Banditi. Banditori. E – a parte – Bandecchi.

Ora, che Reggio sia terra di conquista dei primi è tristemente noto da tempo; che di banditori in città ve ne siano a profusione e taluno sieda anche tra i banchi del consiglio comunale è del tutto evidente; non capiamo, però, perché il consigliere Ripepi reputi che la città abbia bisogno anche del condizionamento di Bandecchi, il quale ha già i suoi bei problemi nella splendida Terni. Non vorremmo che Massimo Ripepi, nel suo ruolo di “guida spirituale” della sua chiesa cristiana, abbia frainteso la lettura del brano del discorso della Montagna di Gesù. Quando diceva “beati gli afflitti”, non intendeva quelli perseguiti per Legge!

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