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Il Decreto Ponte arriva al Senato. Salvini: “Dubbi su costi-benefici? Dobbiamo osare come Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci…”

“Oggi è una giornata rilevante. Torno a ieri, quando la sinistra ci voleva convincere che non avremmo potuto e dovuto procedere alla discussione di questo decreto. Vi ricordo che (con la pregiudiziale di costituzionalità presentata ieri da Avs e poi respinta, ndr) non avete mancato di rispetto a me, il decreto è stato emanato dal presidente della Repubblica, Mattarella. Quindi per dubbi e rilievi rivolgersi al Colle che ha tutti gli elementi di garanzia e superiorità e che può decidere cosa si può fare e cosa no”. L’ha detto il ministro delle Infrastrutture e senatore della Lega, Matteo Salvini intervenendo in Aula sul dl Ponte.

“Capisco il nervosismo, visto che dopo 69 anni di chiacchiere noi facciamo quello che non avete fatto voi…”, ha detto poi il ministro rivolgendosi alle opposizioni e interrompendosi più volte per il rumorio e i dissensi espressi in Aula dai banchi del centrosinistra. Quindi ha ripreso dicendo: “Se interessa, replico. Sennò vi lascio alle vostre certezze” e “comunque io parlo a chi vuole sentire”. Salvini ha citato “la mole di investimenti che sono già cantierati o che saranno cantierati in Sicilia e in Calabria e che non hanno precedenti nella storia repubblicana. Sono 28 miliardi tra strade e autostrade in Sicilia e 28 miliardi in Calabria. Da questo si parte, da un investimento che non ha uguali”.

“Sul Ponte bisogna osare. L’Italia è la patria del Rinascimento. Se Michelangelo, Raffaello, Leonardo da Vinci non avessero osato e se fossero passati da una commissione costi-benefici, oggi non avremmo quello che hanno fatto loro. Penso alle chiuse sui Navigli pensate da Leonardo.. con i 5 Stelle non ci sarebbero state, avrebbero detto: ‘questo è un matto’. Oppure non avremmo l’Autostrade del sole che per fortuna è stata fatta”.

“Con oggi cominciamo un percorso che ha l’obiettivo di aprire i cantieri nell’estate del 2024, quindi l’anno prossimo ci sarà l’apertura dei cantieri”, ha aggiunto Salvini. “Facciamo un Ponte perché ci passino sopra auto, bus e treni e poi – lo dicono ingegneri, architetti, geologi – sotto il Ponte le navi ci passeranno. L’altezza di 65 metri lo permette. Pensate voi, siamo una maggioranza curiosa che vuole un Ponte su cui sopra passano auto e treni e, sotto, le navi”.

“A chi ci dice che facciamo il ponte quando manca tutto il resto, dico che noi ragioniamo di insieme: facciamo il ponte che dà un senso a tutto il resto, perché se sto spendendo 11 miliardi per arrivare in treno più velocemente da Palermo a Messina e altri 11 miliardi per arrivare più velocemente da Salerno a Reggio Calabria e poi mi fermo, smonto il treno, lo metto sul traghetto, inquino, arrivo dall’altra parte, rimonto il treno e riparto e perdo due ore, non ha senso quello che stiamo facendo”.

Poi riferendosi agli investimenti, citati poco prima, dei 28 miliardi di investimenti infrastrutturali messi in cantiere o che saranno cantierati in Sicilia e altrettanti in Calabria, ha aggiunto: “Senza tutti questi 28 più 28 miliardi, è vero, il ponte da solo non serviva. Confermo. L’unicum lì in mezzo, senza strade, metropolitane e ferrovie non serviva. Ma finalmente si muove tutto il resto, perché fare tutto il resto per arrivare velocemente e poi fermarsi a Villa San Giovanni o a Messina non ha senso”.

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