Non si fermeranno le ricerche dei dispersi nel naufragio di Cutro. E’ questa la decisione presa dal Centro Coordinamento ricerche che si è riunito stamani alla Prefettura di Crotone.
“Il dispositivo delle attività di ricerca – è scritto in una nota – sempre coordinato dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, prosegue ad oltranza, sia in orari diurni e sia in orari notturni con gli stessi mezzi già impiegati ed implementati, nonché con uomini e mezzi di presidio a terra della Guardia Costiera, con il supporto della Questura, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile regionale”.
Intanto, grazie al lavoro svolto dall’Ufficio immigrazione, dal gabinetto provinciale della Polizia scientifica e dall’Asp di Crotone, che hanno incrociato i dati con le testimonianze dei sopravvissuti, è stato possibile quantificare il numero certo dei dispersi che, attualmente, è di dodici persone. Di queste sei sono minori tra 0 e 18 anni, tre le donne e tre gli uomini. Inoltre, in base alle segnalazioni di parenti, provenienti anche da altre nazioni europee, ci sarebbero altri sei dispersi. Da evidenziare che la polizia scientifica sta svolgendo delle verifiche sulla salma di una bambina che potrebbe essere nell’elenco dei dispersi.
Per quanto riguarda il numero delle persone decedute, il bilancio tragico dopo il recupero di un cadavere nella giornata di ieri, è di ottantotto vittime.
All’interno del Palamilone di Crotone sono custodite ancora dodici salme. Di esse cinque risultano non identificate (tre sono di bambini), una non è stata reclamata da alcuno. Per le altre sono in via di completamento le procedure di affidamento per l’espatrio: una andrà in Iran, due in Afghanistan, una in Pakistan e una in Palestina.