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Referendum, Fratelli d’Italia Corigliano Rossano invita all’astensione

Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia di Corigliano Rossano interviene con fermezza in vista del referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno. I cinque quesiti, riguardanti aspetti centrali in materia di lavoro e cittadinanza, vengono giudicati irricevibili. «Non riteniamo opportuni questi quesiti perché si fondano su una visione parziale e strumentale del diritto. Il Partito Democratico, che ha scritto e promosso il Jobs Act, oggi lo rinnega senza pudore, tentando di cancellarlo con i soldi degli italiani»- afferma il Coordinamento. I referendum propongono, tra l’altro, di abrogare norme sui licenziamenti e i contratti a termine, eliminare il tetto massimo all’indennità per i licenziamenti nelle piccole imprese, estendere la responsabilità per gli infortuni nei subappalti al committente, e ridurre il requisito di residenza da 10 a 5 anni per accedere alla cittadinanza italiana.

I rilievi di Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia smonta punto per punto le proposte referendarie. «Sulla carta si promettono più tutele, ma nella realtà si rischia di fare peggio. Con l’abolizione del contratto a tutele crescenti si tornerebbe alla Legge Fornero, che prevede un’indennità inferiore rispetto al Jobs Act: 24 mesi contro i 36 previsti oggi. Una clamorosa retromarcia». Sui licenziamenti illegittimi nelle imprese con meno di 16 dipendenti, FdI avverte: «Togliere il tetto all’indennizzo non è una garanzia per il lavoratore, ma un salto nel buio. Potrebbero esserci risarcimenti spropositati con gravi conseguenze per le microimprese».

Precariato e lavoro: “Il governo ha già fatto”

«La lotta al precariato non si fa a colpi di referendum. Negli ultimi due anni, grazie al governo Meloni, sono stati firmati oltre 800mila contratti stabili. Abbiamo previsto esoneri contributivi per chi assume e una super deduzione al 120% sul costo del lavoro. Più assumi, meno paghi. Questo è fare politica». Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, FdI ricorda gli interventi già messi in atto: «1600 nuovi ispettori del lavoro, introduzione della patente a crediti in edilizia, ripristino del reato di somministrazione illecita di manodopera. Chi sostiene il quesito ignora queste misure o fa finta di niente».

Cittadinanza e integrazione

Particolarmente duro il passaggio sulla proposta di accorciare a cinque anni il tempo per ottenere la cittadinanza italiana. «La cittadinanza è un traguardo, non un regalo. Deve arrivare al termine di un percorso serio. Il cittadino straniero deve dimostrare conoscenza della lingua, delle leggi e delle tradizioni del Paese. Cinque anni non bastano». Infine, l’affondo più netto: «Dietro a questi quesiti si nasconde l’intento politico di aumentare il bacino elettorale di certe forze politiche e tesserare nuovi simpatizzanti. Altro che diritti: qui si gioca una partita di potere».

L’appello all’astensione

Fratelli d’Italia chiama i cittadini alla riflessione e rilancia la strategia dell’astensione: «L’art. 75 della Costituzione è chiaro: se non si raggiunge il quorum, la norma resta in vigore. Anche non votare è una forma legittima di dissenso. È uno strumento per dire NO a chi vuole usare le istituzioni per fini di partito».

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