“Le idee non possono realizzare nulla. Per realizzare le idee, c'è bisogno degli uomini, che mettono in gioco una forza pratica” - Karl Marx
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Il Consiglio comunale di Cosenza approva la mozione sul riconoscimento dello Stato di Palestina e quella a sostegno dell’istituzione stabile dello psicologo scolastico nel sistema educativo nazionale. Via libera anche alla mozione a sostegno della vertenza dei metalmeccanici

Il Consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Mazzuca, riunitosi nel pomeriggio di oggi nella sala delle adunanze di Palazzo dei Bruzi, ha approvato all’unanimità  la mozione bipartisan, presentata dal plenum dei consiglieri comunali, prima firmataria la consigliera Antonietta Cozza, a sostegno dell’istituzione stabile dello psicologo scolastico nel sistema educativo nazionale. Il civico consesso ha poi approvato all’unanimità dei presenti (l’opposizione al momento del voto ha abbandonato l’aula. Prima di farlo il consigliere comunale Giuseppe D’Ippolito ha chiarito la posizione di Fratelli d’Italia) anche la mozione sul riconoscimento dello Stato della Palestina da parte dell’Italia e dell’Europa, presentata dal consigliere comunale Francesco Alimena.

Rinviati, su richiesta del consigliere Alimena, i punti all’ordine del giorno riguardanti la mozione, prima firmataria la consigliera Alessandra Bresciani, sull’impegno per la trasparenza nelle azioni di abbattimento e piantumazione di alberi e la discussione dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Giuseppe D’Ippolito sul canone unico del suolo pubblico. Mentre nel primo caso il rinvio è stato motivato con l’assenza, giustificata, della prima firmataria che avrebbe dovuto illustrarla, nel secondo caso, nonostante il parere contrario del consigliere D’Ippolito, che avrebbe voluto avviare la discussione sul punto, l’aula ha accolto la richiesta di rinvio.

Prima di aggiornare i lavori alla prossima seduta, il Consiglio comunale ha approvato, all’unanimità dei presenti, ma con l’astensione dei consiglieri di minoranza rimasti in aula (Giuseppe D’Ippolito, Ivana Lucanto e Alfredo Dodaro) la mozione, con carattere d’urgenza, che ad inizio di seduta era stata presentata e illustrata dal capogruppo di “Franz Caruso Sindaco”, Ivan Commodaro a sostegno della vertenza per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici.

Mozione sull’istituzione stabile dello psicologo scolastico nel sistema educativo nazionale

 

Ad illustrarla la prima firmataria, Antonietta Cozza. Nella premessa, la consigliera ha sottolineato come “negli ultimi anni, la salute mentale degli studenti sia diventata una delle emergenze educative e sociali più pressanti. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, quasi un adolescente su quattro manifesta sintomi riconducibili a disagio psichico, tra cui ansia, depressione, isolamento sociale e disturbi del sonno. Anche il Ministero della Salute afferma che il disagio psicologico tra i giovani è in crescita esponenziale: nel 2024 il numero di accessi ai servizi di salute mentale per adolescenti e giovani adulti è aumentato del 30%, evidenziando una carenza strutturale di  specialisti e risorse nel settore.  Inoltre, in uno studio condotto, in ambito accademico, dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, è stato rilevato che il 38% degli studenti universitari riporta livelli di stress elevati, legati a pressioni accademiche, incertezze lavorative e isolamento sociale. E a questo quadro – ha aggiunto Antonietta Cozza – non fa eccezione l’Università della Calabria  con un crescente numero di richieste di supporto psicologico tra gli studenti”. Nella mozione illustrata da Antonietta Cozza si è fatto anche riferimento al fatto che la Regione Calabria ha annunciato un progetto pilota, che sarà presentato tra qualche giorno, il 9 giugno, alla Cittadella regionale e che prevede, a partire dal prossimo mese di settembre, l’assegnazione di psicologi alle scuole in proporzione al numero di alunni. “Tuttavia – ha rimarcatola consigliera Cozza – l’assenza di una cornice normativa nazionale rende questi sforzi frammentari e non garantisce un accesso equo ai servizi su tutto il territorio e la mancanza di un supporto costante e strutturato può portare a conseguenze devastanti. Questa figura professionale è cruciale non solo per intercettare segnali di disagio, ma anche per contrastare fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo, promuovere relazioni positive e favorire una cultura della salute mentale a partire dall’età scolare”.

Quindi la consigliera Cozza ha, inoltre, sottolineato che “in numerosi Paesi europei, come Svezia e Finlandia, la figura dello psicologo scolastico è integrata in modo permanente nei sistemi educativi, portando a una significativa riduzione del disagio giovanile e a un miglioramento del rendimento scolastico, mentre in Italia, la mancanza di una normativa nazionale che disciplini in modo uniforme la presenza dello psicologo scolastico genera disparità tra Regioni e istituti, impedendo un accesso equo ai servizi di supporto. In considerazione del fatto –ha aggiunto Cozza – che il senatore Mario Occhiuto ha presentato un emendamento al Disegno di legge sulla salute mentale per l’introduzione stabile della figura dello psicologo scolastico e che è dovere delle istituzioni locali sostenere interventi che tutelino la salute mentale dei giovani, promuovendo ambienti scolastici inclusivi, sani e sicuri, il Consiglio Comunale di Cosenza si impegna:

-A sollecitare il Governo e il Parlamento per l’approvazione in tempi rapidi del Ddl, al fine di garantire un servizio psicologico strutturato in tutte le scuole italiane;

 – A promuovere, in collaborazione con le istituzioni scolastiche e professionali del territorio, campagne di sensibilizzazione sulla salute mentale e sull’importanza della figura dello psicologo scolastico;

-A promuovere, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’ASP di Cosenza e l’Ordine degli Psicologi della Calabria, un progetto sperimentale per l’introduzione della figura dello psicologo scolastico nelle scuole primarie e secondarie di primo grado della città”.

Nell’illustrare gli impegni del civico consesso la consigliera comunale Antonietta Cozza ha inserito anche quelli, suggeriti rispettivamente da due emendamenti presentati dai consiglieri Alessandra Bresciani e Aldo Trecroci. Nel primo caso l’assemblea si impegna, dunque, a promuovere anche  l’inserimento della figura professionale dell’Arte Terapeuta, come parte integrante delle équipes scolastiche multidisciplinari, in sinergia con lo psicologo scolastico e gli altri professionisti dell’educazione. Nel secondo caso, il consiglio comunale si impegna altresì a  prevedere la presenza della figura dell’educatore pedagogista nelle scuole “perché – ha spiegato Cozza – l’ambito di intervento, e anche di competenza, è differente e complementare rispetto a quello dello psicologo. Infatti l’educatore/pedagogista lavora nelle classi, in collaborazione con gli insegnanti osservando e indirizzando le azioni educative,  rivolte a gruppi di studenti e anche agli insegnanti stessi, che possono, con il suo supporto, individuare le strategie didattiche ed educative più favorevoli per creare dinamiche inclusive e propositive atte a favorire l’apprendimento e il clima disteso e partecipativo nelle classi”. Cozza ha concluso il suo intervento con unasua considerazione finale: “dietro ogni banco di scuola c’è una storia, un’emozione, una fragilità che spesso nessuno vede. Ci sono ragazzi che sorridono fuori e piangono dentro, giovani che si sentono soli anche in mezzo agli altri, studenti che ogni giorno combattono battaglie silenziose. Questa mozione nasce per loro. Per chi ha bisogno di essere ascoltato, compreso, aiutato. Perché ogni vita salvata, ogni mano tesa, ogni parola detta al momento giusto può fare la differenza. Lo psicologo scolastico non è un lusso, ma un atto d’amore. È la presenza discreta ma fondamentale che può trasformare la scuola in un luogo dove non si cresce solo con la mente, ma anche con il cuore”. Poi cita il pedagogista Janusz Korczak: “Non si può lasciare un bambino solo con il suo dolore, con le sue paure, con i suoi pensieri. Bisogna stargli accanto, in silenzio se serve, ma esserci.” Come istituzione, come comunità, come esseri umani – ha concluso Cozza – abbiamo il dovere di non restare indifferenti. È tempo di agire. Perché nessun ragazzo debba mai più sentirsi solo nel proprio dolore”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Ivana Lucanto, Giuseppe Ciacco,Aldo Trecroci e Giuseppe D’Ippolito.

Ivana Lucanto ha sottolineato che “questa proposta non è solo necessaria, ma urgente. I nostri giovani vivono oggi sfide psicologiche e sociali senza precedenti. Che spesso non riescono a esprimere. L’adolescenza – ha proseguito Lucanto – è un periodo delicato. Da sempre. Ma oggi, i ragazzi affrontano pressioni che noi adulti spesso comprendiamo a fatica o non comprendiamo per nulla. Il cyberbullismo, l’ansia da prestazione, l’isolamento sociale, la crescente difficoltà nella gestione delle emozioni… sono problemi che possono segnare la crescita e il benessere dei nostri giovani.Pur apprezzando il grandissimo lavoro degli insegnanti – ha aggiunto ancora Ivana Lucanto – questi non possono sostituirsi a figure specializzate. Lo psicologo scolastico rappresenta, pertanto, un punto di riferimento per studenti, famiglie e personale della scuola. Aiuta a prevenire il disagio. Intercetta i primi segnali di sofferenza. Offre ascolto e supporto concreto e professionale”.

Per la consigliera comunale di Fratelli d’Italia “bisogna costruire una scuola che sia un luogo sicuro, accogliente e attento al benessere di tutti. In molti Paesi europei lo psicologo scolastico è già una realtà, con risultati positivi sia sul rendimento che sulla serenità degli studenti. Lo psicologo scolastico è una necessità, non un lusso. La sua presenza quotidiana negli istituti è in grado di costruire relazioni di fiducia con gli studenti, i docenti e le famiglie”. Poi ha ricordato “con rispetto, la tragedia che poco tempo fa ha colpito l’ex sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, e la sua famiglia. La perdita del figlio, giovane psicologo – ha detto Lucanto – ci ha profondamente addolorato e ci ha fatto riflettere ancora di più sull’importanza di non lasciare nessuno solo davanti al proprio dolore. Il disagio psicologico può colpire chiunque, anche chi si dedica con passione ad aiutare gli altri. Come Consiglio Comunale di Cosenza – ha concluso Ivana Lucanto – abbiamo l’opportunità di lanciare un segnale forte, di essere promotori di un cambiamento che potrebbe salvare vite umane e migliorare il futuro delle nuove generazioni. Votare favorevolmente questa mozione e investire nella salute mentale dei nostri giovani significa investire nel futuro della nostra società. Una società più forte, più giusta e più umana”.

L’importanza della mozione è stata evidenziata anche nell’intervento successivo del consigliere Giuseppe Ciacco. “Tocca da vicino il futuro della nostra scuola e, quindi, della nostra società – ha detto-. Viviamo in un’epoca in cui le fragilità emotive e relazionali dei più giovani sono sempre più evidenti. Ansia, isolamento, difficoltà a gestire le emozioni: sono segnali che spesso si manifestano tra i banchi di scuola e che non possono più essere ignorati”. Per Giuseppe Ciacco “lo psicologo scolastico rappresenta, quindi, una risposta concreta, strutturata e professionale a questi bisogni”. Ciacco ha anche ricordato il triste ricordo personale di un suo compagno di scuola che non ce la fece a superare il disagio “Un disagio – ha detto Ciacco, che all’epoca frequentava il quarto anno delle superiori – che nessuno di noi, aveva colto davvero.  Ci portiamo ancora dentro il rimpianto di non aver avuto, in quel contesto, una figura professionale che potesse aiutarci a capire, ad ascoltare, a intervenire. E allora, lo psicologo scolastico non è solo un sostegno per gli studenti in difficoltà, ma è anche una risorsa preziosa per gli insegnanti, che spesso si trovano soli ad affrontare dinamiche complesse in classe; un alleato per i genitori, che cercano punti di riferimento competenti; e un promotore di una cultura del benessere, dove la salute mentale non è più un tabù, ma un diritto. In questo senso, lo psicologo scolastico è un vero presidio sociale: una figura che tutela, previene, accompagna”. Il consigliere Aldo Trecroci ha ricordato l’introduzione nella scuola, al tempo del Covid, della figura dello psicologo scolastico. “Una figura che ha avuto subito un immediato successo, superate le resistenze iniziali. Tanto è vero che la quota che venne destinata agli interventi dello psicologo scolastico fu ritenuta insufficiente. Ora si tende ad istituzionalizzarla”. Accanto alla figura dello psicologo scolastico Trecroci ha sollevato anche l’esigenza dell’educatore e pedagogista perché complementare alla prima”. Nel successivo intervento il consigliere Giuseppe D’Ippolito ha suggerito di emendare il testo della mozione con la previsione di trasferire il documento direttamente al Parlamento”.

Mozione sul riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Italia e dell’Europa

La mozione è stata illustrata dal consigliere comunale proponente, Francesco Alimena.

“L’uomo che adotta l’umanità come patria e offre la propria spada e il proprio sangue a ogni popolo che lotta contro la tirannia, è più di un soldato: è un eroe”. Ha utilizzato le parole di Giuseppe Garibaldi, Francesco Alimena, per aprire il suo intervento.  “Parole forti – ha detto il capogruppo del PD in Consiglio comunale – pronunciate da un uomo che, prima di diventare un padre della nostra patria, fu considerato un terrorista. Come lui, Giuseppe Mazzini e tanti altri a cui oggi dedichiamo le piazze e le strade delle nostre città. Oggi, come allora – ha sottolineato Alimena – c’è bisogno di coraggio. C’è bisogno di chi, ogni giorno, porta la voce della giustizia nelle piazze, nelle scuole, nei luoghi della cultura e della socialità”. Quindi ha rivolto un ringraziamento alle attiviste e agli attivisti presenti nell’aula del Consiglio “che non si arrendono all’indifferenza” e che hanno srotolato uno striscione con il quale hanno annunciato, per il prossimo 14 giugno, un corteo contro il genocidio, con partenza proprio da Piazza dei Bruzi. Poi Alimena ha ringraziato ancora “chi, con dignità, porta avanti la battaglia per Gaza”. “Negli Stati Uniti, con Trump, e in Israele, con Netanyahu – ha aggiunto – chi protesta viene accusato di antisemitismo. Ma chi manifesta non odia: chiede giustizia. E risponde con forza: la libertà di parola non si cancella. Il sostegno al popolo palestinese non si può ridurre al silenzio con accuse strumentali. Dobbiamo però essere chiari: non possiamo lasciare la rappresentanza della causa palestinese a chi nega la Shoah o semina odio. Gaza muore. E chi non dice la verità – ha ribadito con forza il consigliere Alimena – lascia che la verità muoia”. Per il capogruppo del PD a Palazzo dei Bruzi “le persone non sono numeri. Quando si uccide una persona, si spegne un mondo intero. E la politica deve trasformare le proteste in azione. Con gli strumenti della democrazia: il compromesso, la diplomazia, la forza silenziosa del sacrificio”. Quindi Alimena è andato ai contenuti della mozione politica presentata: “chiediamo al Parlamento e al Governo italiano di riconoscere lo Stato di Palestina, nei confini precedenti al 1967, con Gerusalemme capitale condivisa. Chiediamo di portare questa voce anche in Unione Europa e alle Nazioni Unite. Chiediamo di fermare la colonizzazione, l’annessione e ogni forma di occupazione dei territori palestinesi. Gaza è teatro di un massacro indicibile. Le parole, da sole, non bastano più, o tutte tranne una: Genocidio. E mentre questo accade, il governo Meloni tace”. Alimena si è appellato al coraggio, alla responsabilità, alla verità. “Una verità –ha detto – che, per fortuna, è arrivata chiara e autorevole dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha detto:  “I palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi. Ed è grave l’erosione dei territori attribuiti all’Autorità nazionale palestinese, così come è illegale l’occupazione di territori di un altro Paese, che non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio, della barbarie nella vita internazionale”. Il capogruppo del Pd le ha definite “parole nette e giuste e che tracciano una profonda distanza istituzionale e politica dalle posizioni ambigue del governo Meloni”. “Oggi – ha aggiunto Francesco Alimena –  ci uniamo a tante città italiane – da Torino a Milano, da Modena a Pesaro – che stanno approvando mozioni analoghe. Non possiamo permettere che su Gaza cali il silenzio. Le forze politiche non possono voltarsi dall’altra parte. Ecco perché, a livello nazionale, insieme a M5S e AVS, abbiamo scritto una mozione unitaria. Per riportare in Parlamento un dibattito che da troppo tempo è assente. Il 25 aprile – ha rimarcato ancora Alimena – abbiamo celebrato 80 anni dalla Liberazione. Una giornata che ci ha insegnato una cosa fondamentale: non si può essere indifferenti. Mai. E oggi, proprio in nome di quella memoria, dobbiamo stare dalla parte del popolo palestinese. Perché dopo 80 anni, quello Stato, non lo ha ancora. Chiediamo che anche la Regione Calabria, come Puglia ed Emilia-Romagna, interrompa le relazioni con l’attuale governo israeliano. E il 7 giugno saremo in piazza, a Roma, per una grande manifestazione nazionale e poi il 14 giugno saremo in piazza a Cosenza. Per dire, forte e chiaro: Basta complicità. Basta silenzio. Tre anni fa, il mio primo atto in questo Consiglio fu una mozione per la liberazione di Patrick Zaki. Ci fu unanimità. E il giorno dopo, Patrick fu liberato. Cosenza può essere, ancora una volta, baluardo di libertà e di protesta sociale”.

Subito dopo è intervenuto il consigliere comunale Giuseppe Ciacco. “Quello che stiamo facendo oggi, qui, in quest’aula – ha esordito – è un gesto di grande e straordinaria civiltà A Gaza è in atto un genocidio. Netanyahu sta alimentando un’ondata di antisemitismo, perché gli ebrei vengono identificati con il governo israeliano. E l’antisemitismo è un pericolo sempre presente e basta una scintilla per farlo esplodere. E tuttavia, la maggioranza degli ebrei e degli israeliani non è assolutamente d’accordo con il Governo Netanyahu. Quel governo che, addirittura, scelleratamente usa Dio per uccidere. E una cosa mostruosa. Lo hanno fatto già anche i Nazisti: sulle cinture dell’SS ad Auschwitz c’era scritto “Dio è con noi”. Per Giuseppe Ciacco “a Gaza si replica una brutale pulizia etnica. Il Governo di Israele continua ad uccidere bambini come se fossero solo numeri da cancellare e ostacoli da rimuovere”. E ha ricordato l’emblematico eccidio dei 9 figli della pediatra Alaa al-Najiar. Arrivare comunque alla pace con i palestinesi è per Ciacco un imperativo categorico. “La pace – ha detto nell’aula del Consiglio – è l’unica soluzione. La guerra deve finire. La politica non può più continuare a stare inerte Cos’altro deve accadere perché in tutta Europa si muova qualcosa. La coesistenza di due popoli e di due Stati è l’unica prospettiva possibile. La sola strada possibile è la convivenza. Ci vorranno due popoli e due Stati; perché, altrimenti, l’alternativa è la distruzione dell’uno o dell’altro. La nostra iniziativa di questa sera e quella del 7 di giugno a Roma vanno, esattamente, nella direzione giusta. Uno Stato che brucia bambini non ha più scuse. E chi lo giustifica, chi tace, chi chiude gli occhi ne è complice. Noi invece, da quest’aula, gridiamo forte: basta! Netanyahu è un criminale. Cosenza è una città lontana dalla striscia di Gaza, però è una città che, con il suo governo municipale in testa, è immediatamente contigua, senza se e senza ma, ai valori di libertà, di democrazia, di civiltà, di pace, di rispetto dei diritti umani. Per questo diciamo: basta. Riconoscere lo Stato di Palestina è un dovere morale”. Quello dibattuto in Consiglio è un argomento molto caro al consigliere comunale Francesco Graziadio che lo ribadisce, non appena, subito dopo, prende la parola. “Non nascondo un certo  imbarazzo – ha sottolineato Graziadio. Il 7 ottobre 2023 viene dopo 60 anni di occupazione illegale e violenta della striscia di Gaza. Dietro l’atto importante di oggi, resta la frustrazione e l’impotenza, perché tutto quello che facciamo è insufficiente. C’è – ha sottolineato Graziadio – un sentimento popolare di condanna molto chiaro, ma la politica balbetta e le posizioni restano piuttosto sfumate. Gli israeliani rivendicano il diritto di colonizzare fino a quando non saranno cacciati tutti i Palestinesi”. Per Graziadio “la comunità internazionale deve assumere posizioni più nette, così come deve essere avviato un percorso di sanzioni economiche e politiche nei confronti di Israele.Ci vuole, però, uno scatto da parte di tutti noi. L’impegno di oggi è solo un primo passo”. Nell’intervento successivo, la consigliera comunale Bianca Rende ha sottolineato la presenza nell’aula del Consiglio di “una importante rappresentanza del mondo dell’associazionismo. Questa circostanza – ha aggiunto – ci rende e ci vede coesi nello stabilire una posizione a nome dell’intera cittadinanza che è una posizione di intransigenza verso un vero e proprio genocidio. La popolazione è indignata di fronte alle immagini che disturbano la nostra serenità, soprattutto quando siamo di fronte a migliaia di bambini costretti a pietire una porzione di cibo. Nella guerra in corso dal 7 ottobre del 2023 – ha ricordato Bianca Rende –  sono 54 mila le persone uccise dall’inizio del conflitto. Muoiono donne e  bambini e viene messa in atto ogni forma di violenza. Lo stupro usato è usato come arma di guerra. Il segnale che può venire dal nostro piccolo ruolo e con la sommatoria di tutti i consigli comunali, può essere un segnale politico importante”. Quindi Bianca Rende ha poi proposto di emendare il testo della mozione inserendo in alcuni punti i 120 appelli per la pace di Papa Francesco, che si sono succeduti dal 7 ottobre 2023 cui si sono aggiunti quelli, più recenti, di Papa Leone XIV. “La soluzione che dobbiamo promuovere – ha concluso Bianca Rende – è quella della creazione di due popoli e due Stati”.

Subito dopo è intervenuta la consigliera Chiara Penna sottolineando che “già nell’ottobre del 2023 si era fatta promotrice di un intervento in Consiglio comunale per chiedere alla comunità internazionale di intervenire attivamente per interrompere il disastro in atto, assicurando protezione e sostegno ai civili palestinesi e israeliani.il 7 ottobre 2023 non può più essere raccontato come il nuovo Olocausto. Il 7 ottobre i palestinesi agirono perché Israele deteneva illegalmente oltre 4.000 ostaggi. Mi fa piacere che oggi siamo stati più incisivi e ci siamo svegliati da questo torpore. Il 7 ottobre fu un atto generato da 76 anni di occupazioni, da atti di genocidio della stessa durata e da un’opera di pulizia etnica a danno della popolazioni palestinesi”. Quindi Chiara Penna ha poi proposto una integrazione alla mozione, di cui si è fatto promotore il Partito Socialista. Nella integrazione si chiede “alle strutture del Comune di Cosenza di interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del Governo di Israele e con tutti i soggetti ad esso direttamente riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso o dare cure e accoglienza alle persone in fuga dai territori in guerra, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato”. Nelsuccessivo intervento il consigliere Giuseppe D’Ippolito, nel preannunciare l’abbandono dell’aula da parte della minoranza, ha chiarito la posizione di Fratelli d’Italia. “Ognuno di noi – ha spiegato D’Ippolito – è colpito da quello che sta avvenendo. Sono anni che la situazione è tragica. Noi, però, non possiamo far finta di niente e non riconoscere il ruolo che svolge il nostro governo. Il governo nazionale non può intervenire e non può prendere posizione in virtù di vincoli normativi sottoscritti a suo tempo. Questa mozione, pur scritta in maniera egregia, non può portare nessun effetto. Per i motivi espressi, non parteciperemo al voto”.

L’intervento del Sindaco Franz Caruso

“Gli atti che in questa seduta sono stati approvati, sia la prima che la seconda mozione – ha detto in apertura di intervento il Sindaco Franz Caruso – se non hanno nessuna possibilità di incidere sulla formazione della volontà del Parlamento italiano ed europeo, hanno, però una forte carica politica e simbolica. Per cui rivendico a questo Consiglio comunale e alla mia maggioranza l’importanza e la positività di un’azione che innalza il Consiglio e la città a livelli non conosciuti prima”. Per Franz Caruso “discutere di queste vicende nella massima assise comunale, dà dignità e ruolo anche al lavoro che quotidianamente svolgiamo, ma soprattutto dà dignità alla città e ai cittadini che rappresentiamo”. Il Sindaco ha poi rivolto un plauso “all’iniziativa che la maggioranza, con i suoi gruppi, ha portato avanti, sia per l’approvazione del primo ordine del giorno, sul quale non sono intervenuto perché condividevo totalmente tutte le argomentazioni che sono state illustrate, e sia perché non c’era altro da aggiungere avendo interloquito con la consigliera Antonietta Cozza, non appena abbiamo appreso di quelle iniziative che sono state portate avanti a livello parlamentare da rappresentanti del nostro territorio”. Sulla seconda mozione Franz Caruso ha espresso la sua piena e incondizionata adesione, condividendo l’ordine del giorno, così come è stato integrato anche dalla consigliera Penna. Rispetto al genocidio che si sta consumando nella striscia di Gaza, il Sindaco ha sottolineato che “il consiglio comunale ha una dignità e una capacità anche da lontano e nel suo piccolo, di incidere con azioni politiche sintomatiche forti, il pensiero di una comunità che, se fosse vissuta nell’epoca del nazifascismo, si sarebbe dovuta opporre, come oggi si oppone, all’aggressione violenta dei civili che nella striscia di Gaza stanno subendo il genocidio della loro razza.  Sono rigurgiti fascisti che noi respingiamo al mittente, perché un’Amministrazione degna di questo nome e una città dalla storia millenaria che ancora oggi viene riconosciuta come l’Atene della Calabria, non poteva stare in  silenzio, come, in modo assolutamente ingiustificato e deprecabile, stanno facendo il governo e la premier di questo Paese, un Paese libero, democratico, che difende sempre e comunque la pace. In seguito al sanguinoso attacco di Hamas nei confronti di Israele, avvenuto il 7 ottobre, l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica italiana – ha detto inoltre il Sindaco – è tornata prepotentemente sul conflitto israelo-palestinese, che, per come è stato ricordato, prosegue non dal 7 ottobre 2023, ma da circa 70 anni. La reazione delle istituzioni e del governo del nostro Paese è stata fin da subito chiara, il 7 di ottobre, condannando il terrorismo di Hamas e rimarcando l’appoggio ad Israele, anche quando lo Stato ebraico si è macchiato a Gaza di violazioni del diritto internazionale umanitario, bombardando senza vergogna palazzi e mercati, costringendo all’evacuazione di numerosi ospedali, impedendo l’approvvigionamento di energia e acqua potabile. L’astensione del governo e della Presidente del Consiglio alla risoluzione (non vincolante) dell’Assemblea Generale dell’ONU, dove si chiedeva una tregua immediata, volta a garantire l’ingresso di aiuti umanitari e ad impedire lo sfollamento forzato dei civili palestinesi, è probabilmente l’immagine simbolo dell’attuale posizione di Roma, fortemente allineata a Tel Aviv con Netanyahu e Washington. Non ho sentito da nessuna parte alcun intervento del nostro Presidente che potesse esprimere con chiarezza la posizione del nostro Paese in merito a questa vicenda. Il silenzio, in un momento storico come quello attuale- ha rimarcato Franz Caruso – non è consentito, soprattutto a chi vuole rappresentare un Paese che ha una storia e una tradizione di libertà e di democrazia come il nostro”. Il Sindaco ha poi insistito ancora sul ruolo che anche le istituzioni locali possono recitare in casi come questo. “Ogni piccola azione o iniziativa istituzionale che possa venire anche da città geograficamente distanti dai luoghi dove il conflitto impazza e miete vittime innocenti, rappresenta un modesto, ma significativo contributo per chiedere a gran voce e tutti insieme la cessazione della guerra nella striscia di Gaza e il riconoscimento dello Stato della Palestina. Non c’è più tempo da perdere e anche dalla civilissima Cosenza  deve levarsi alto il grido di dolore per dire basta ad una guerra assurda e contro natura che si sta trasformando, nelle ultime settimane, in una vera e propria imperdonabile mattanza degli innocenti, soprattutto dei bambini, delle donne, dei malati, degli anziani che subiscono la violenza degli attacchi di Netanyahu. Noi come città mandiamo questo messaggio a chi lo vorrà ascoltare. Lo facciamo insieme a città più grandi e a città più piccole, rispettando quella che sono la storia, il sentimento, la passione e tutto il contesto di una civiltà che vogliamo rappresentare in questo momento per dire basta a tutte le guerre, ma soprattutto no al massacro che si sta consumando nella striscia di Gaza. E’ un genocidio, va detto senza infingimenti e non è più possibile tollerare i silenzi che sono silenzi di complicità. Noi non vogliamo essere complici della mattanza”.

Sono poi intervenuti alcuni rappresentanti delle associazioni presenti. Tra questi, l’attivista Enrichetta Alimena che ha parlato a nome del Movimento delle persone con disabilità. “Oggi finalmente – ha esordito – il Consiglio comunale di Cosenza dà voce a tutte quelle persone e attivisti che fin dall’inizio non hanno avuto paura di dire la verità e che hanno subito messo in luce che il popolo palestinese stava subendo un massacro intollerabile”. All’indirizzo di chi ha abbandonato l’aula, Enrichetta Alimena ha risposto sottolineando che “le grandi battaglie vengono dal basso, da coloro che le facevano singolarmente e in gruppo e poi nelle sedi istituzionali”. Sulla mozione Alimena ha aggiunto che “è un atto politico e morale importante che arriva dopo circa due anni di massacri di cui non si poteva parlare. Con rammarico le istituzioni si sono svegliate tardi, molto tardi. Finalmente Mattarella ha detto parole chiare, ma molti anni prima era stato Pertini a farlo. La storia inizia molto prima del 7 ottobre 2023. Nel ’48 c’è stata la prima di tante deportazioni del popolo palestinese che continuano anche in questi giorni con bambini ustionati dal cibo bollente che diventa strumento di morte. Non riusciamo neanche ad immaginare cosa significa sopravvivere nella striscia di Gaza. Ecco perché riteniamo importante il riconoscimento della Palestina e del popolo palestinese”. La serie degli interventi è stata poi conclusa dal consigliere Gianfranco Tinto che ha parlato di “situazione molto dolorosa per tutti noi, che è quella delle immagini atroci diffuse dai telegiornali. Questa proposta dà voce ai cittadini che rappresentiamo e significa dare forza alla città di Cosenza”.

Il Consiglio comunale ha, infine, approvato anche all’unanimità dei presenti e con l’astensione dei consiglieri di minoranza rimasti in aula (Giuseppe D’Ippolito, Ivana Lucanto e Alfredo Dodaro)  la mozione a sostegno della vertenza dei metalmeccanici. La mozione, riportata integralmente qui di seguito, è stata illustrata dal primo firmatario Ivan Commodaro:

Il Consiglio Comunale di Cosenza,

PREMESSO CHE

 L’articolo 1 della Costituzione Italiana recita “L’italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. L’articolo 36 afferma che “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. E interesse dell’Amministrazione Comunale e dell’intero Consiglio sostenere il lavoro ed i diritti dei lavoratori, oltreché processi di crescita economica ed occupazionale. SOTTOLINEATO CHE

Il settore metalmeccanico, nell’area urbana occupa oltre duemila lavoratori distribuiti tra le imprese manifatturiere, di manutenzione e di servizi. Proprio il settore informatico, sta registrando il consolidamento di grandi gruppi internazionali come NTT data, Accenture, Almaviva e Almaviva reactive che, insieme a tante altre piccole aziende e startup, fanno da traino all’intero settore creando occupazione e crescita economica, grazie all’importante ruolo di formazione, e ricerca, svolto dall’Unical, sull’innovazione e l’IA. E’ interesse dell’amministrazione comunale e dell’intero consiglio prestare la massima attenzione ai processi di crescita industriale ed occupazionale nella città e nell’intera area urbana. A tale fine, considerando che le sfide in atto sulla transizione ecologica e digitale impongono, nel rispetto reciproco dei ruoli, in primo luogo alle parti sociali nella giusta dialettica di relazioni industriali, la ricerca di un giusto dialogo che porti al rinnovo del Ccnl, considerando che Il contratto collettivo nazionale dell’industria è scaduto il 30 giugno 2024. la piattaforma di rinnovo del contratto collettivo nazionale proposta da Fim Fiom Uilm, votata dai lavoratori e dalle lavoratrici, ha al centro la richiesta di un incremento salariale adeguata alla redistribuzione equa di una quota della ricchezza prodotta nel settore e per recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi anni a causa dell’inflazione; una regolamentazione del mercato del lavoro che garantisca percorsi di stabilizzazione dei rapporti di lavoro; sperimentazioni per la riduzione dell’orario di lavoro; rafforzamento delle norme per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro. Il confronto tra Federmeccanica e Fim Fiom Uilm si è interrotto il 12 novembre 2024 con la proclamazione di vari scioperi da parte dei sindacati confederali;

Fim Fiom Uilm Nazionali hanno proclamato per il 20 giugno ulteriori 8 ore di sciopero che si aggiungono a quelle già proclamate nei mesi precedenti per richiedere a Federmeccanica la riapertura del confronto negoziale. Il Consiglio Comunale, riconosce la giustezza di queste rivendicazioni, nonché le ragioni poste alla base della vertenza e del suo impatto sul gracile tessuto industriale del nostro territorio; esprime vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori che con le loro lotte chiedono condizioni di lavoro più dignitose, maggiore sicurezza, riduzione delle disuguaglianze; Auspica la ripresa del confronto negoziale tra le parti, chiedendo a Confindustria locale e agli industriali del territorio di esercitare un ruolo costruttivo volto al dialogo, al confronto e al rinnovo del contratto collettivo nazionale, anche al fine di rafforzare il sistema imprenditoriale metalmeccanico locale. Buona impresa e buon lavoro sono alla base della convivenza democratica per come sancita dalla nostra carta Costituzionale.

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