Per la prima volta nella storia dell’Ateneo di Arcavacata, il Consiglio degli Studenti dell’Università della Calabria, convocato in seduta straordinaria dal decano Antonio Guarascio, su richiesta di più di 1/3 dei componenti, ha approvato con maggioranza assoluta (oltre 40 consiglieri favorevoli) la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente (ormai ex) Gregorio Collia, membro di spicco dell’associazione studentesca A.L.F.A.
La mozione risulta essere atto dovuto, considerato che l’assenza di convocazioni periodiche (l’ultima risale a maggio scorso) del Consiglio ha impedito il regolare svolgimento delle attività e la discussione di questioni cruciali per la comunità studentesca, non potendosi esprimere su questioni di particolare rilevanza come bilancio previsionale e diritto allo studio, oltre a rappresentare un’incongruità con la ratio sottesa alla lettura dell’art. 7, comma 3 del Regolamento del Consiglio degli Studenti nella parte in cui si prevede che “le sedute ordinarie vengono convocate dal Presidente di norma ogni 30 giorni o secondo un calendario concordato con l’assemblea”. La mancata convocazione periodica del consesso, seppur non rappresentando un vincolo, rappresenta un chiaro ed evidente scarso coinvolgimento delle sue componenti, comportando dunque la svalorizzazione delle funzioni proprie del CdS dell’Università della Calabria.
Altro elemento che ha gettato le fondamenta per la mozione di sfiducia è stata, dopo più di un anno dalla costituzione del Consiglio, la mancata istituzione delle Commissioni Consiliari, in contrasto con quanto previsto dal Regolamento del Consiglio degli Studenti ex art. 13 comma 6, il quale stabilisce che “Al fine di rendere più efficiente ed efficace l’attività deliberativa del Consiglio degli Studenti sono costituite le Commissioni Consiliari di cui al seguente art. 16, con il compito di effettuare l’istruzione di argomenti da discutere nelle sedute ordinarie e formulare proposte di delibera al Consiglio”.
La decisione di avanzare questa mozione è stata presa nel pieno rispetto delle regole democratiche e con l’obiettivo di tutelare gli interessi della comunità studentesca, auspicando che il Consiglio degli Studenti possa presto riprendere il suo regolare svolgimento, garantendo la partecipazione di tutti gli studenti eletti e il rispetto delle norme e dei principi che regolano la vita accademica.
L’epilogo di questa storia rappresenta un duro colpo per la “DEA” (lista Athena-RèF) del Campus di Arcavacata, che perde per colpa della sua gestione la maggioranza (e dunque la guida) del Consiglio degli Studenti dell’Università della Calabria.