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Il progetto di arte urbana Ylberi continua ad impreziosire il centro storico del paese arbëreshe di Santa Sofia d’Epiro

Si è conclusa da poche settimane la terza edizione di Ylberi, progetto di riqualificazione urbana nato dalla collaborazione tra il Comune di Santa Sofia d’Epiro e l’associazione Rublanum, promotrice del progetto di street-art Gulìa Urbana. Ylberi, parola albanese arcaica che significa arcobaleno, è un progetto che sin dalla sua prima edizione nel 2021 punta a promuovere e valorizzare attraverso l’arte contemporanea i valori e la cultura di una tradizione così antica e magica come quella arbëreshe, di cui Santa Sofia d’Epiro (CS) è oggi uno dei pochi comuni calabresi rimasti a custodia.

 

Cinque gli artisti nazionali ed internazionali presenti in questa edizione che hanno dato dimostrazione di grande talento e di sensibilità, realizzando opere che si incastrano perfettamente nel contesto urbano e coerenti con le tradizioni e la storia del centro.

 

L’artista svedese Yash ha realizzato un’opera legata all’agricoltura – “Moonlight Farmer”, ovvero agricoltore al chiaro di luna, un termine che in inglese viene utilizzato per riferirsi a qualcuno che gestisce una fattoria per passione e potrebbe avere anche un altro lavoro: “Ho letto in alcuni rapporti che le persone che lavorano nell’agricoltura hanno i più alti livelli di felicità autodichiarata” – dichiara l’artista – “e questa opera è proprio ispirata alla scelta di vivere la vita che desideri vivere. Un argomento che sento vicino alla zona di Santa Sofia, ed è un qualcosa che volevo celebrare”. Anche l’opera realizzata da Antonino Perrotta, in arte Attorrep, è un omaggio alla vita agreste. Vediamo raffigurato un contadino intento a coltivare la terra: “un omaggio alla vita contadina, alla genuinità della Calabria ed alle tradizioni” – sottolinea l’artista.

 

Le artiste Nati Andreoli (Argentina) e Lina Castellanos (Colombia), in arte Dùo Amazonas, hanno regalato al comune di Santa Sofia un’opera che raffigura un’anziana signora vestita con i tradizionali abiti sofioti, affacciata dal balcone, il ritratto di una vicina, una persona della comunità. L’artista spagnolo Kraser, che da sempre nelle proprie opere reinterpreta sculture di epoca classica, ha scelto di omaggiare la Calabria realizzando sul muro della scuola del paese i bronzi di Riace, celebrando così l’anniversario del loro ritrovamento. Per la prima volta l’artista si è approcciato alla riproposizione di un’opera in bronzo e non in marmo.

 

Le collaborazioni non si sono fermate solo alla street-art. Quest’anno Ylberi ha invitato tra gli artisti anche il fotografo Giuseppe Palmisano, che con il contributo del gruppo folk Shqiponjat, ha lavorato ad un nuovo capitolo del suo progetto fotografico “Vuoto”, con l’obiettivo di trasformare in opera d’arte l’intera comunità di donne arbëreshe. Le foto realizzate verranno ufficialmente presentate nel corso dei prossimi mesi.

 

Ylberi fa della storia – ma non solo – il punto focale attorno al quale si sviluppano progetti di riqualificazione urbana tramite la street-art, laboratori artistici per bambine e bambini, incontri di divulgazione e momenti musicali. Tanti altri sono stati infatti gli appuntamenti che si sono avvicendati nel corso della settimana: talk, tour dei murales, musica (con il live dei Sud Sound System) e la collaborazione con Tim Marschang, fondatore di Street Art Cities, uno dei blog di street-art più famosi al mondo.

 

Un festival ma non solo, Ylberi è un appuntamento annuale per lo sviluppo e valorizzazione del territorio. Gli artisti partecipanti all’edizione 2023 di Ylberi hanno aggiunto i loro lavori ad un carnet di opere già presenti nella comunità realizzate dagli altri artisti che sono transitati nel corso degli ultimi due anni a Santa Sofia d’Epiro: gli spagnoli Slim Safont e Marta Lapeña, il serbo Artez, la polacca NeSpoon, l’argentina Fio Silva, gli italiani Tony Gallo, SteReal e Claudio Morne, artisti che hanno contribuito fortemente alla rigenerazione culturale e urbana del territorio.

 

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