Alle prime ore di questa mattina, martedì 1° agosto, intorno alle 3, una tartaruga Caretta Caretta, la più comune del Mar Mediterraneo, è sbarcata sul litorale cariatese per deporre le sue uova. È stata vista salire dal mare e, ad un’altezza di 5 metri dalla battigia, scavare una buca, depositare le uova, ricoprire il tutto con la sabbia e tornare in acqua per riprendere il largo.
Si tratta di un evento raro ed eccezionale – sottolinea il Sindaco Cataldo Minò – che non rappresenta una novità per la nostre spiagge, ma che ogni volta sorprende ed emoziona.
Sicuramente – aggiunge – per l’immagine della destinazione Cariati, riconosciuta anche quest’anno Bandiera Verde e a misura di bambino, questa visita improvvisa rappresenta una bella cartolina per la qualità complessiva del patrimonio paesaggistico e naturale, scelto ancora una volta da queste specie, rare e protette, per nidificare e per compiere il loro ciclo di vita.
Sono state avviate di concerto con il Maresciallo Np della Capitaneria di Porto Michele Petrocelli e con la rete locale d’intervento composta dal personale autorizzato in deroga alla messa in sicurezza e al monitoraggio della camera del nido del WWF Crotone, del personale Medico Veterinario del Centro Recupero Tartarughe marine di Capo Rizzuto (KR) che si avvale anche del supporto sanitario del Centro Recupero Tartarughe Marine M.A.R.E. Calabria di Montepaone (Cz), tutte le procedure per il monitoraggio del nido. Confermata la presenza delle uova, la zona è stata subito transennata e messa in sicurezza con canne e nastro biancorosso.
Il Comune ha emesso un’ordinanza di limitazione all’area interessata: sul Lungomare, nei pressi del Lido Costa Azzurra, nella zona San Paolo, proprio per consentire la schiusa che può richiedere dai 40 ai 90 giorni.
Fino al primo ottobre è vietato, tra le altre cose, occupare la zona di spiaggia circoscritta dalla recinzione posta a tutela del nido, con ombrelloni, sedie, sedie a sdraio, mezzi nautici ed ogni altra attrezzatura simile o assimilabile; entrare, scavare o lanciare oggetti nell’area all’interno della recinzione; togliere i picchetti delimitanti l’area; occupare l’arenile in prossimità del nido in maniera tale da rappresentare ostacolo al transito del personale addetto alla sorveglianza del sito; lasciare natanti in sosta ad eccezione di quelli destinati alle operazioni di assistenza e salvataggio che comunque non devono recare danni al sito; lasciare, oltre il tramonto del sole, nelle aree consentite, ombrelloni, sedie a sdraio, tende o altre attrezzature; praticare qualsiasi gioco in prossimità del nido ad una vicinanza tale da risultare pericoloso (giochi con palla, tennis da spiaggia, pallavolo, basket, bocce, etc); condurre in prossimità del nido senza guinzaglio o far permanere in libertà qualsiasi tipo di animale, anche se munito di museruola. Inoltre non è possibile tenere ad alto volume radio, juke box ed in generale apparecchi di diffusione sonora durante il periodo di schiusa; fonti luminose che possano disorientare i piccoli esemplari in uscita dal nido (per il solo periodo di schiusa; circolare con veicoli, anche non a motore in prossimità del nido; accendere fuochi sull’arenile.