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La giornata più buia di Rende, Lorenzo Principe (Innova Rende): “La politica sana si sieda allo stesso tavolo per il bene dei cittadini”

“In 30 anni di vita nella mia città ero abituato a considerare Rende la città più evoluta della Calabria e in alcuni casi del Mezzogiorno. – dichiara Lorenzo Principe, segretario di Innova Rende – La città dell’università, dove certo la ‘Ndrangheta era presente, come lo è a Milano, Roma o Pavia, ma non era così permeante e capace di “gestire” la cosa pubblica. Oggi, invece, mi ritrovo in una città, come tante altre calabresi, con un consiglio comunale sciolto per infiltrazione mafiosa in cui è evidente, visti i 18 mesi di commissariamento (che vanno ben oltre quelli che in tanti si attendevano), che l’amministrazione ha consentito al malaffare di entrare e fare ciò che voleva. Questa giornata credo rimarrà nella memoria di tutti i rendesi. E forse in quella di tanti calabresi che guardavano a Rende come esempio di sviluppo socio-economico, di città innovativa e avanzata, insomma guardavano a Rende per come l’aveva immaginata e progettata Cecchino Principe.”

Sarebbe però errato e inutile soffermarci solo sul commissariamento, c’è bisogno di iniziare subito a parlare di una ripartenza della città, di una rinascita della buona politica. Questi 18 mesi non siano, sin dal primo giorno, un Vietnam di polemiche e accuse, ma un periodo di sana assunzione di responsabilità verso tutti i cittadini rendesi da parte di tutta la politica della città di Rende.

Questo scioglimento è sicuramente stato “causato” da alcuni, ma adesso ne siamo tutti responsabili; siamo soprattutto tutti responsabili di far ripartire la città dopo questi 18 mesi che, basta guardare le tante esperienze in giro per la Calabria e per l’Italia, non saranno semplici. Perché quando la politica è messa in un angolo e non governa, per far spazio ai tecnici, il tessuto socio-economico non ne giova di certo.

Anziché cercare colpevoli, compito che lasciamo alla Magistratura, anziché avvelenare i pozzi, crediamo che oggi davanti a questa infamia, tutta la politica sana di Rende, senza colori o distinzioni, debba sedersi allo stesso tavolo, stendere e sottoscrivere un patto etico-istituzionale e impegnarsi in questi 18 mesi a riportare il confronto politico sano, aperto e dialettico a Rende. La città ha e avrà ancora più bisogno di politica quando si tornerà alle elezioni e Innova Rende si impegnerà in questa direzione. Ormai il dado è tratto, inutile guardare al passato che ha generato disastri, pensiamo alla ricostruzione della politica, della città, del tessuto civile.

 

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