“La Fillea Cgil Calabria e la Fillea Cgil Pollino – Sibaritide – Tirreno condannano fermamente e senza appello il gravissimo atto intimidatorio compiuto, nella serata di sabato scorso, ai danni dell’impresa ‘Sposato P&P’ ed esprimono tutta la loro solidarieta’ e vicinanza ai proprietari e ai lavoratori dell’impresa impegnata nei lavori del terzo macrolotto della 106, Roseto – Sibari”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, il segretario generale del sindacato di categoria Simone Celebre, e il segretario generale comprensoriale, Giuseppe De Lorenzo, in merito all’incendio di natura dolosa che sabato sera ha distrutto tre mezzi meccanici, due betoniere e una beton pompa, provocando danni per circa mezzo milione di euro, nell’impianto di calcestruzzi e inerti della ditta “Sposato P&P” tra i comuni di Cassano e Francavilla Marittima. “Siamo gia’ al secondo grave accadimento di natura dolosa – proseguono Celebre e De Lorenzo – ai danni di imprese del settore edile che lavorano sui cantieri del terzo macrolotto della 106. Poche settimane fa, un incendio compiuto con le stesse modalita’ ai danni dell’impresa ‘Laino’ ha distrutto cinque mezzi, quattro autocarri e un escavatore cingolato, che si trovano all’interno di un capannone adibito a ricovero mezzi sito in localita’ ‘Piano della Torre’, nel comune di Albidona. Siamo sicuri che l’intervento deciso degli organismi inquirenti fara’ piena luce su quanto accaduto consegnando alla giustizia i colpevoli, sia gli esecutori e sia gli eventuali mandanti. La Fillea Cgil, in queste ore, al fine di stringere un cordone di sicurezza e legalita’ sul territorio, insieme con le autorita’ , richedera’ al Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella – concludono i due sindacalisti – la convocazione della “Conferenza permanente tavolo gia’ istituito presso la Prefettura, coinvolgendo cosi’ i Comuni e tutte le forze sane dei territori interessati”.
Anche il segretario generale della Cisl di Cosenza Giuseppe Lavia stigmatizza l’episodio “che appare – dice – di chiara matrice dolosa, un tentativo delle cosche di imporre il loro predominio sul territorio e il loro controllo su un cantiere che vale oltre 1,3 miliardi, l’opera piu’ importante che si stia realizzando nel Sud in questo momento. Ma questo non puo’ e non deve essere solo il tempo in cui si esprimono vicinanza e solidarieta’, la stessa vicinanza e solidarieta’ che in questi mesi stiamo esprimendo troppe volte di fronte agli atti intimidatori che si stanno verificando su un territorio vittima di una escalation criminale. E non puo’ e non deve essere solo il tempo – sostiene ancora Lavia – di qualche fiaccolata, degli appelli alla reazione della societa’ civile. Perche’ la societa’ civile, la popolazione, sta dalla parte della legalita’. E’ il tempo della reazione forte, determinata e vigorosa dello Stato. Non si puo’ assistere a tutto quello che sta avvenendo, agli incendi quotidiani, ai colpi inferti alle imprese che non si piegano. La reazione dello Stato passa necessariamente attraverso un potenziamento degli organici delle forze dell’ordine”.