Con l’evento “Curare comunicare”, in programma venerdì 21 marzo a partire dalle 15 al santuario diocesano della Madonna di Dipodi, gli uffici per le comunicazioni sociali, pastorale della salute e catechistico della diocesi di Lamezia Terme promuovono un evento giubilare per gli operatori delle comunicazioni sociali, della salute e i catechisti della chiesa lametina. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Calabria e la delegazione calabrese della Fisc.
Il programma avrà inizio alle 15 con un focus su salute, disabilità e comunicazione che sarà introdotto dai saluti di mons. Serafino Parisi delegato della Conferenza Episcopale Calabra per le comunicazioni sociali e la cultura, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri, il delegato Fisc Calabria don Enzo Gabrieli. Seguiranno gli interventi dei rappresentanti dei tre uffici diocesani promotori.
Alle 17 la liturgia penitenziale presieduta da padre Rocco Spagnolo, superiore generale dei missionari dell’evangelizzazione. A conclusione dell’evento, il vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi presiederà la celebrazione eucaristica.
Nel messaggio per la LIX giornata mondiale delle comunicazioni sociali, nel contesto dell’anno giubilare, Papa Francesco ha esortato gli operatori della comunicazione a “cercare di praticare una comunicazione che sappia risanare le ferite della nostra umanità” dando “spazio alla fiducia del cuore che, come un fiore esile ma resistente, non soccombe alle intemperie della vita ma sboccia e cresce nei luoghi più impensati: nella speranza delle madri che ogni giorno pregano per rivedere i propri figli tornare dalle trincee di un conflitto; nella speranza dei padri che migrano tra mille rischi e peripezie in cerca di un futuro migliore; nella speranza dei bambini che riescono a giocare, sorridere e credere nella vita anche fra le macerie delle guerre e nelle strade povere delle favelas.” Da qui l’invito del Pontefice a “essere testimoni e promotori di una comunicazione non ostile, che diffonda una cultura della cura, costruisca ponti e penetri nei muri visibili e invisibili del nostro tempo”.