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Incendi, Pititto (CGIL): “Basta promesse, la Calabria brucia. Serve un piano serio per salvare il territorio”

La Calabria brucia. Ettari ed ettari di territorio ridotti in cenere, un patrimonio boschivo di oltre 600 mila ettari in gran parte abbandonato. A questo dramma si sommano lo spopolamento delle aree interne e l’abbandono delle piccole proprietà da parte dei privati. Tutto questo dovrebbe preoccupare profondamente tutti gli attori preposti in materia di difesa del territorio.” – Lo scrive in una nota il Segretario Generale CGIL Reggio Calabria Metropolitana.


Oggi, oltre alle allerte meteo per le temperature record, assistiamo impotenti a incendi che devastano la nostra terra. Purtroppo, non possiamo dire che fosse imprevedibile.”


I lavoratori adibiti alle attività di prevenzione sono impiegati in un lavoro prezioso, – riflette il vertice CGIL – troppo spesso screditato perché considerato un “costo” da una certa politica, che avrebbe dovuto riconoscerne, piuttosto, il valore tanto da considerarlo un investimento fondamentale per la cura del territorio.


Occorre ammettere la lungimiranza della classe politica che, alla fine degli anni ’50, varò un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio: allora i forestali in Calabria erano oltre 30 mila; oggi ne restano, forse, 1.500 in questo contesto. La nuova classe dirigente, invece, – continua – si è dimostrata inadeguata e cieca di fronte ai bisogni concreti di questa terra.


Tante le domande che si pone la CGIL metropolitana:

Come si può non capire che la manutenzione del territorio deve essere costante e non affidata a interventi occasionali?


Come si è potuto disperdere un patrimonio umano fatto di lavoratori qualificati, senza programmare un ricambio generazionale?


E come si fa a non convocare tutti i soggetti che hanno responsabilità e competenze per definire seriamente il fabbisogno occupazionale necessario alla prevenzione?


Un tempo questo avveniva. Oggi, invece, prevalgono il silenzio e l’indifferenza.


Se vogliamo davvero bene a questa terra, non possiamo restare fermi.incalza PitittoÈ urgente approvare subito un piano straordinario, che parta dal fabbisogno lavorativo del settore forestale e rimetta al centro la cura del nostro patrimonio ambientale, coinvolgendo concretamente le nostre università, gli enti locali e tutti i soggetti competenti.


In questo quadro, – riflette il Segretario Generale – non possiamo dimenticare il disagio enorme che vivono soprattutto gli anziani, costretti a sopportare temperature insopportabili. Penso in particolare a chi ha scelto, con coraggio, di restare nei piccoli paesi a presidio del territorio, e che oggi paga il prezzo più alto in termini di isolamento, mancanza di servizi e rischi per la salute.


Chiediamo alle istituzioni regionali e nazionali di smettere di girarsi dall’altra parte. La Calabria ha bisogno di risposte concrete, non di proclami. Difendere i boschi, il territorio e la vita stessa delle persone che ci vivono non è un costo, ma un investimento indispensabile per il futuro di tutti. Serve cambiare la logica dell’emergenza: occorre una programmazione ordinaria e pluriennale, capace di dare respiro e futuro alla nostra terra.” – conclude il Segretario Generale CGIL.

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