È stato presentato questa mattina, presso la sede della Direzione generale INPS di Via Ciro il Grande a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e le più alte cariche dello Stato, il XXIII Rapporto Annuale INPS. Il documento, che prende in esame lo stato di salute del sistema del welfare nel 2023, conferma il ruolo dell’INPS come punto di riferimento del Paese, in quanto vero e proprio partner istituzionale che accompagna le persone lungo tutto il ciclo di vita.
“La risposta ai nuovi bisogni dei cittadini può venire dal welfare generativo. Un approccio che prevede il passaggio da un sistema focalizzato sulla mera gestione delle risorse pubbliche e sul pagamento delle pensioni, ad uno in grado di personalizzare le prestazioni in base alle reali esigenze delle persone. L’obiettivo per i prossimi anni è rendere l’Istituto sempre più vicino ai cittadini, con servizi personalizzati, con un’attenzione particolare ai giovani, alle donne e alle imprese” – afferma il Presidente dell’Istituto, Gabriele Fava.
Oggi l’INPS serve oltre 52 milioni di utenti attraverso l’erogazione di più di 400 diverse prestazioni socioassistenziali e previdenziali, che ne fanno una delle più grandi e articolate infrastrutture pubbliche d’Europa grazie all’impegno quotidiano di 26 mila dipendenti, che operano in oltre 600 uffici dislocati su tutto il territorio nazionale.
La valenza strategica dell’INPS, quale vero hub del welfare italiano, sta, infatti, anche nella sua funzione di piattaforma di collegamento tra diversi attori che, a vario titolo, operano a servizio dei cittadini, connotandosi dunque come snodo centrale di un articolato sistema di prestazioni e servizi sociali.
“In termini sostanziali si tratta di garantire una presa in carico e un accompagnamento continuo dei cittadini, a seconda dei bisogni che emergono nel corso della loro vita” – prosegue il Presidente – “Uno degli obiettivi della nuova Governance dell’INPS, in una prospettiva di educazione previdenziale, sarà di “ingaggiare” le giovani generazioni, anche chi è fuori dal mercato del lavoro o non ha un’occupazione stabile, sulla ‘questione previdenziale’, e aiutarle nella costruzione del proprio ‘salvadanaio previdenziale’, prima di tutto informando e formando meglio a partire dalle scuole e dalle università. Quella della promozione della cultura previdenziale è una delle sfide più importanti che ci siamo dati con il nuovo Consiglio d’Amministrazione, per accrescere nelle giovani generazioni la consapevolezza che la pensione di domani si costruisce con il lavoro di oggi”.
Grande attenzione nella relazione del Presidente anche alla questione demografica: nel 2050 i cittadini con 65 anni e più potrebbero rappresentare fino al 35% della popolazione nazionale e questo determina la necessità di ripensare l’attuale sistema di welfare. L’aumento del peso di questa fascia di popolazione rispetto a quella in età lavorativa andrà di pari passo con la crescita dei consumi legati a questa categoria, alimentando la cosiddetta silver economy, e rendendo indispensabili politiche di invecchiamento attivo ed age management; allo stesso tempo rappresenta una grande opportunità anche per l’occupazione.
“Occorre essere consapevoli che gli anziani, ‘i diversamente giovani’, come preferisco chiamarli, rappresentano una grande risorsa della nostra società. Un esempio evidente è il ruolo svolto dai nonni che sostengono le famiglie e si prendono cura dei nipoti” – argomenta il Presidente Fava – “su questo nuovo scenario socioeconomico l’INPS ha iniziato a investire concretamente con il progetto “Spazio blu”, la prima iniziativa di senior housing realizzata assieme a Gruppo CDP, Gemelli e Investire SGR: un nuovo modo di concepire la residenzialità degli over 65 autosufficienti. Il primo progetto sarà implementato a Roma, in un complesso immobiliare del quartiere Camilluccia-Trionfale e verranno creati spazi dedicati alla socializzazione, alla salute e alla cultura con living room, sala lettura, infermeria di condominio, sala cinema. Stiamo verificando la possibilità di aumentare il numero delle residenze per anziani sull’esempio delle nostre Case Albergo, finanziate dal Fondo Credito dei dipendenti pubblici”.
Da ultimo, ma non meno rilevante, un accenno al tema dell’innovazione tecnologica: negli ultimi 12 mesi oltre 2 milioni di cittadini attraverso il sito INPS hanno utilizzato l’Intelligenza Artificiale con il “Consulente digitale delle pensioni”: un servizio realizzato nell’ambito dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), attraverso cui i pensionati, in maniera semplice, possono verificare se hanno diritto o meno a prestazioni “integrative” in base alla propria specifica situazione. Questa innovazione è solo l’ultima di un lungo percorso che va avanti dalla metà degli anni ’90 del secolo scorso e che ha reso l’Istituto una delle organizzazioni più all’avanguardia nell’uso delle nuove tecnologie, come attestato di recente da due tra le più importanti certificazioni di qualità per la sicurezza delle informazioni ricevute dall’INPS.
“L’Istituto, infatti,” -sottolinea il Presidente Fava- “è stato tra le prime organizzazioni pubbliche in Europa ad aver sviluppato e ad utilizzare l’Intelligenza Artificiale nei servizi pubblici e credo fermamente che ci aiuterà molto nei prossimi anni a rimodulare e personalizzare i servizi e le prestazioni INPS sul ciclo della vita dei cittadini nell’ottica del welfare generativo. Grazie ai fondi del PNRR, peraltro, abbiamo già realizzato una serie di servizi innovativi, tra cui, ad esempio, la domanda di reversibilità precompilata e automatizzata e l’ISEE Precompilato. Il sistema MyINPS, inoltre, attraverso l’Intelligenza Artificiale supporta gli utenti nella ricerca delle informazioni e propone proattivamente i servizi secondo logiche di differenziazione in base ai target di utenza. Siamo precursori anche nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale Generativa, che ha consentito la realizzazione di assistenti virtuali avanzati, permettendo di rispondere in modo rapido e puntuale alle esigenze dell’utenza, non solo esterna, riducendo così i tempi di attesa e semplificando l’accesso ai servizi”.