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Revisione geografia giudiziaria, Rapani: “Nuovi passi avanti, ddl in fase di predisposizione”

«Un ulteriore passo avanti nella revisione della geografia giudiziaria. Questa mattina, ai componenti del comitato ristretto è stata consegnata la bozza di testo del quale ero stato incaricato per la redazione in collaborazione con gli uffici. Obiettivo è coniugare in unico testo le proposte di legge presentate dai consigli regionali interessati, nello specifico Calabria, Puglia, Abruzzo, Campania, Toscana e Lombardia. Il comitato si aggiornerà alla settimana prossima, tempo utile per consentire ai partiti di proporre eventuali modifiche». È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani.

«Il testo unico – specifica – è la sintesi dei deliberati dei consigli regionali con riferimento all’istituzione dei tribunali soppressi. Conditio sine qua non, in via preliminare, la convenzione da sottoscrivere col ministero della Giustizia attraverso cui le Regioni, in accordo con i comuni, si rendono disponibili a farsi carico dei costi relativi alla manutenzione delle strutture ed alla vigilanza. Il disegno di legge riporta dei criteri oggettivi di valutazione sull’opportunità dell’istituzione del presidio di giustizia».

«A carico dello Stato – si evidenzia nel testo – rimangono le spese relative alla retribuzione dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria. Tra l’altro si prevede che le convenzioni possano prevedere l’istituzione di nuovi tribunali ordinari e le relative procure della Repubblica nei comuni dove avevano sede le sezioni distaccate di tribunali soppressi, purché il nuovo circondario giudiziario abbia una popolazione residente di almeno 100 mila abitanti. Approvata la convenzione, il disegno di legge prevede che entro 180 giorni sia determinata la pianta organica dei tribunali ordinari e delle procure ripristinate dal Ministero della Giustizia».

«Con il ddl il Governo è delegato ad adottare, entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi che definiscono gli assetti territoriali degli uffici giudiziari, sulla base di alcuni princìpi e criteri direttivi. Tra questi – specifica Rapani – dopo una mappatura delle circoscrizioni giudiziarie, l’analisi dei flussi e delle pendenze, della domanda di giustizia e delle tipologie di contenzioso; la specificità del bacino d’utenza, sulla base della densità abitativa, del numero di residenti, di immigrati residenti e non, studenti universitari fuori sede, di turisti. La legge tiene conto delle caratteristiche morfologiche del territorio, dell’estensione e infrastrutturazione del circondario di riferimento; considera la vocazione produttiva e l’impatto dei circuiti detentivi, la presenza di altri organi dello Stato con funzioni connesse all’attività giudiziaria, come le forze dell’ordine, quindi l’analisi dell’impatto dei fenomeni criminali sui territori ed il rischio di infiltrazioni».

«Inoltre – sottolinea il componente della commissione Giustizia del Senato – la riorganizzazione delle circoscrizioni, non può comportare la soppressione di tribunali ordinari, sezioni distaccate e procure della Repubblica. È bene sottolineare, quindi, che nessun palazzo di giustizia attualmente in servizio rischierà la soppressione. La revisione delle circoscrizioni giudiziarie, si rende più che mai necessaria – conclude il senatore Rapani – per restituire a specifici territori scippati dei loro tribunali, un servizio fondamentale qual è, appunto, la giustizia».

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