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Mobilitazione forestali, il sostegno della SLC-CGIL Calabria: “Rivendicazioni necessarie e legittime”

“Vogliamo dare il nostro pieno sostegno ai lavoratori forestali e a tutto il sistema ambientale – forestale- agricolo calabrese”. Così Alberto Ligato, segretario generale della Slc Cgil Calabria, con la segreteria regionale, ha esordito questa mattina alla manifestazione di protesta a Catanzaro, in piazza San Francesco di Paola di fronte alla Cittadella Regionale, a sostegno della Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil in mobilitazione per il comparto forestale e ambientale.

Questa mobilitazione è per chiedere al Governo di investire più risorse finanziarie strutturali a sostegno del lavoro forestale calabrese, e si collega a una serie di vertenze a carattere nazionale e regionale che culmineranno con la manifestazione confederale nazionale del 20 maggio a Napoli.

“Per quanto riguarda il settore della comunicazione che rappresento, – ha detto ancora Ligato – stiamo attraversando un periodo molto complesso e tumultuoso, abbiamo avuto lo sciopero dei lavoratori Wind il 4 maggio, avremo quello del call center INPS Servizi il 25 maggio e dei lavoratori RAI il 26 maggio, a cui seguirà lo sciopero generale del comparto Telecomunicazioni con contestuale manifestazione a Roma il prossimo 6 giugno. Stiamo portando avanti, sia con le vertenze settoriali che confederali, tutta una serie di rivendicazioni necessarie e legittime, non ci fermeremo fino a quando il governo non darà piena soddisfazione ai lavoratori che rappresentiamo”.

La forestazioni calabrese vive ormai da troppi anni con enormi problemi: per il suo rilancio c’è bisogno di un vero e proprio piano straordinario di prevenzione, di manutenzione del territorio e di difesa dell’equilibrio idrogeologico. Occorre predisporre una programmazione regionale di lungo periodo per una nuova azione di rimboschimento e gestione dei ripopolamenti per prevenire frane e incendi, rafforzare il servizio antincendio boschivo, recuperare e valorizzare le opere idraulico-forestali e le infrastrutture ambientali strategiche. Per quanto riguarda i lavoratori, il settore conta ormai poco più di 4mila addetti con un’età media che si aggira attorno ai 60 anni. Non è possibile con l’attuale forza lavoro gestire un patrimonio forestale di oltre 650 mila ettari in un territorio fragilissimo dal punto di vista idrogeologico. Occorre superare le legge nazionale del 1984 che, per la sola Calabria, impedisce nuove assunzioni nel settore forestale. Inoltre, i tagli indiscriminati delle risorse finanziarie statali non rendono possibile una vera programmazione per il settore forestale calabrese e non garantiscono né l’ordinaria attività di prevenzione e tutela ambientale in una regione forestalmente importante come la Calabria, né le coperture finanziarie per le retribuzioni degli stipendi degli stessi lavoratori. Senza contare che dal 2012 l’intero settore forestale calabrese è stato privato del diritto a un nuovo contratto regionale. In conclusione, in Calabria è necessario un concreto cambio di passo per costruire una forestazione innovativa e multifunzionale capace di cogliere le attuali opportunità, affrontare le sfide rappresentante dalla transizione ecologica e ambientale, e dare nuova linfa all’intero sistema ambientale-forestale che è fondamentale per il territorio calabrese e le sue comunità.

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