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Migranti, il prefetto Valenti in Calabria: “Strutture di accoglienza sature e non ci sono tanti soldi a disposizione”

“Credo che vi sia una consapevolezza che è il sistema Paese che deve offrire una risposta a questa emergenza. Bisogna andare al di là degli steccati, bisogna fare sinergia. E oggi qui insieme al presidente Occhiuto abbiamo già come dire individuato alcune linee di azione”. A dirlo è stato è stato il capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno, prefetto Valerio Valenti, oggi in Calabria, al termine dell’incontro avuto con il presidente della Regione Roberto Occhiuto ed il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.

“L’intervento del ministero – ha aggiunto – già prima della dichiarazione dello stato di emergenza era orientato a individuare le aree di maggiore afflusso e strutturare in queste aree degli ambiti nei quali poter meglio accogliere, meglio, diciamo, assorbire l’onda d’urto e al tempo stesso trattenere fino al rimpatrio eventuali migranti provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri. Su questa linea di azione abbiamo trovato, in Sicilia come in Calabria, una grande sensibilità dei presidenti di regione che fin dal primo momento hanno manifestato la loro attenzione al problema ma anche, devo dire, dai sindaci di tutti i comuni nei quali questi episodi accadono, quindi al di là dell’appartenenza ad una parte o all’altra”.

“Nelle prossime ore – ha aggiunto – passeremo alla fase operativa lavorando braccio a braccio con le nostre strutture tecniche del ministero insieme alla protezione civile della regione che ci darà tutto quel supporto necessario per potere realizzare gli interventi. E’ un’emergenza che riguarda sicuramente la Calabria e la Sicilia ma che riguarda l’intero Paese perché le strutture di accoglienza, ovunque siano situate, sono sature e quindi c’è la necessità di creare queste camere di compensazione, soprattutto nei luoghi di primo sbarco, dove potere ospitare per qualche settimana i migranti in modo tale da poterli poi distribuire nel Paese e creando le condizioni per una migliore accoglienza. Sul fronte risorse non ci sono tanti soldi a disposizione, lo dico con grande chiarezza. Abbiamo i 5 milioni posti nella dichiarazione dello stato d’emergenza ma a fronte di quello che è il lavoro che ci attende, le sinergie con le Regioni, con i comuni e utilizzando tutte le risorse disponibili, sono assolutamente necessarie e indispensabili se vogliamo creare valore, se vogliamo creare quello che i territori si attendono. Oggi chiedono di passare da una risposta assolutamente emergenziale ed affidata all’improvvisazione in alcuni casi ma anche alla buona amministrazione di sindaci e di associazioni che si prestano a questo scopo, a una risposta nella quale ci siano accanto lo Stato, la regione il territorio. Che ci sia una risposta corale e che sia in grado di corrispondere all’attesa dei cittadini”.

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