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Medici cubani in Calabria, Bruni all’attacco: “Rischiamo che tutto venga bloccato dalla magistratura alla prima ricetta”

“Sanità, ancora annunci senza una strategia. Ora ci si affida ai medici cubani. La sottoscrizione con una agenzia di quei luoghi per la fornitura di professionalità mediche con la pubblicazione del Decreto del Commissario ad Acta non convince nella sostanza”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale e già candidata alla presidenza della Regione per il centrosinistra, Amalia Bruni.

“Un DCA  che appare, nonostante sia ponderoso, lacunoso ed apre un nuovo fronte sull’emergenza sanitaria  nella nostra regione. Nessun pregiudizio, poniamo – aggiunge Bruni – solo interrogativi molto delicati, a partire dalle competenze in materia di attività con Agenzie estere ed extra europee. Si fa riferimento agli esempi di altre regioni in occasione della pandemia ma quella era tutta un’altra storia. Il primo punto da tutelare è la sicurezza dei pazienti e degli stessi operatori. Qui non si tratta di una questione culturale perché sotto quel profilo non ci sono problemi, scambi tecnico/culturali tra medici di nazioni e culture diverse ci sono sempre stati.

Il problema si pone – spiega – se si hanno o no i requisiti previsti dalla legge per operare, decidere e prescrivere un farmaco sul territorio italiano. Rischiamo che tutto venga bloccato dalla magistratura alla prima ricetta. Ma poi siamo davvero sicuri, con l’abbondanza  di giovani medici italiani in cerca di occupazione che non c’erano alternative migliori di questa? Anche la dura presa di posizione dell’Anaoo contro questa decisione deve far riflettere. I colleghi parlano di un annuncio per la campagna elettorale e mi trovano d’accordo. Contrari anche altri sindacati di categoria e l’Ordine dei medici di Cosenza. Pare che ogni decisione che assume il Commissario invece che risolvere crea altri problemi. Ci sono ritardi su molti fronti. Il servizio del 118 è ridotto ai minimi termini, ambulanze senza medici e pazienti che rischiano la vita. Oggi nell’area lametina sta funzionando una sola ambulanza medicalizzata, a Falerna, per servire un’area di circa 250 mila abitanti. Non abbiamo voluto o saputo utilizzare la possibilità di arruolare gli specializzandi che avrebbero dato una mano notevole e neppure i concorsi a tempo determinato siamo stati in grado di mettere in campo, così la situazione continua a degenerare.

A cosa ci serve Azienda Zero se la il disastro resta così come era? E ogni intervento non solo non risolve ma aumenta il disagio e mette a dura prova la pazienza dei colleghi che operano sul campo. La vicenda dei medici cubani è un altro esempio della insipienza del Presidente ad Acta Occhiuto, ai colleghi di Cuba noi dobbiamo un sincero grazie per la loro disponibilità e per il loro impegno ma non si capisce perché per loro sono state messe in campo risorse importanti mentre abbiamo fatto scappare i nostri medici del 118 ai quali è stata offerta una miseria e il loro contratto è fermo al 2006. Per le assunzioni non ci sono soldi ma per aumentare il compenso ai commissari si vota una legge ad hoc. Commissario Occhiuto ci aspettiamo provvedimenti efficaci e risolutivi, la nostra sanità ha bisogno di donne e uomini che rimpiazzino le oltre seimila figure professionali perse nel corso degli ultimi anni. E non, o almeno non solo, aumenti di stipendi per i manager”, conclude Bruni.

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