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“Ri-parti con l’export, Calabria”, le aziende calabresi aprono le porte agli specializzandi del progetto. Princi: “Dobbiamo credere di più nei nostri giovani”

“Noi siamo solo la cornice, mentre voi, ragazzi, siete il fulcro. Rivendichiamo insieme i diritti di una battaglia comune, quella del lavoro in Calabria”.

Con queste parole il Vicepresidente della Giunta regionale con delega a Lavoro e Formazione, Giusi Princi, ha salutato oggi i corsisti del progetto “Ri-parti con l’export, Calabria” sostenuto dalla Regione e promosso da Anpal Servizi e ICE (Agenzia del Governo per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane).

“Internazionalizzazione, merito e opportunità di lavoro: sono questi gli obiettivi del percorso che ha visto coinvolti 40 ragazzi calabresi a cui viene data la possibilità di formarsi sul campo , di acquisire competenze e di essere eventualmente poi inseriti nelle stesse aziende che li hanno formati. D’intesa con Anpal e ICE, la Regione Calabria finanzia questo percorso perché vuole investire in alta formazione ed al contempo nella realizzazione di opportunità professionali concrete.”

Per dare avvio alla seconda fase del progetto, si è tenuto stamane un meeting in Cittadella, dove, oltre al Vicepresidente ed ai numerosi corsisti, sono intervenuti: Carlo Maria Ferro – Presidente ICE, Michele Raccuglia – Responsabile Area Territoriale Calabria-Campania ANPAL Servizi, Roberto Cosentino – Dirigente Generale Dipartimento Lavoro e Welfare Regione Calabria, Fortunato Amarelli – Presidente Confindustria Cosenza. Finalizzata a formare giovani calabresi nel settore dell’export e della comunicazione digitale per l’estero, l’iniziativa entra ora nella fase di stage dopo la fase in aula. In sostanza, i partecipanti avranno così la possibilità di entrare in azienda e confrontarsi con l’operatività dei processi aziendali per cui sono stati formati.

Stando ai numeri, la Calabria risulta la regione d’Italia in cui il progetto ha attecchito meglio sul territorio. Avviato con un bando pubblico, il progetto ha infatti registrato una partecipazione senza precedenti, con oltre 500 domande presentate da giovani calabresi, di cui 492 ammessi a colloquio; di questi sono 88 coloro che hanno superato il primo step, accedendo al colloquio di inglese da cui poi è scaturita la graduatoria finale dei 40 ammessi al corso di alta formazione internazionale. Basti che pensare che dei 40 corsisti, un quarto hanno già trovato occupazione prima della fine del corso. I restanti accedono ora alla fase di stage. La durata del percorso è di circa 6 mesi: 330 ore di formazione + 2 mesi tirocinio presso un’azienda (su territorio regionale).

Obiettivo: formare i futuri manager dell’export calabrese, mediante una formazione dal taglio pratico ed operativo, integrata da attività sul campo quali: esercitazioni, case studies, collegamenti con uffici esteri ICE, incontri con associazioni e realtà aziendali, stage presso le aziende individuate attraverso la manifestazione d’interesse rivolta alle imprese.

La Regione Calabria ha aderito all’iniziativa ritenendo l’intervento di grande valore sociale soprattutto in questo momento di oggettiva difficoltà economica generale, cofinanziando l’iniziativa con un budget di 60mila euro, attraverso l’erogazione di un’indennità di frequenza corrisposta ai partecipanti privi di qualsiasi sostegno al reddito.

“La sfida dei giovani sarà ora quella di farsi apprezzare sul campo – ha aggiunto il Vicepresidente Giusi Princi – affinché il merito prevalga come è già avvenuto in fase di selezione.” Per il presidente dell’Ice, Carlo Maria Ferro, “Riparti con l’export è un progetto che rientra in un’azione complessiva che ICE sta portando avanti per far crescere la capacità di esportare delle nostre imprese, un progetto che crea competenze e lavoro e aiuta le imprese a crescere”.

“L’obiettivo del corso è duplice – sottolinea Michele Raccuglia – perché da un lato facciamo crescere le competenze tecniche dei nostri giovani, dall’altro forniamo alle imprese professionisti di qualità che possono coadiuvarli nell’espansione sui mercati esteri, un circolo virtuoso che crea ricchezza e lavoro sul territorio”.

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