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La Calabria Prima Italia premia Massimo Tigani Sava di Catanzaro e la piemontese Marilena Ciravegna

L’associazione culturale e agenzia-stampa informale “Calabria Prima Italia” (fondata in Badolato Marina CZ nell’aprile 1982 dall’allora bibliotecario comunale Domenico Lanciano) si appresta a consegnare, nell’imminente sabato 21 giugno, i premi previsti per l’anno 2025 a due personaggi emblematici del culto, della promozione e della diffusione del nome Italia e della Calabria dove tale nome è nato 3500 anni fa circa da Re Italo o come “Terra di vitelli”. Infatti la terza edizione del “Premio Calabria Prima Italia” è stato assegnato al giornalista, saggista ed editore dott. Massimo Tigani Sava di Catanzaro con la seguente motivazione: << Perché, come Editore, ha dimostrato interesse ad evidenziare la storia della “Prima Italia” pubblicando nel 2017 e nel 2021 il fondamentale libro di 492 pagine “Ulisse in Italia” del prof. Armin Wolf (1935-2025) … unica edizione in lingua italiana e seconda edizione aggiornata ed ampliata che rappresenta la più completa al mondo. Perché, come Autore-Editore, ha dedicato al periodo della “Prima Italia” il prezioso volume di 448 pagine “L’Alberello Enotrio” con più edizioni ed approfondimenti dal 2023 in poi >>.

Inoltre, da questo anno 2025 c’è una novità nell’assegnazione dei premi da parte dell’associazione culturale badolatese: è nato il PREMIO DEL NOME ITALIA nel contesto dell’annuale FESTA DEL NOME ITALIA che viene celebrata ogni 21 giugno dal 2023 nel giorno più lungo e luminoso dell’anno; quel 21 giugno del solstizio d’estate che esalta la luce più splendente non soltanto del sole (aprendo di fatto la stagione estiva mediterranea) ma anche della civiltà italiana e dello stesso nome “Italia” uno dei più antichi, amati e celebrati in tutto il mondo (anche dai nostri innumerevoli emigrati e dalle loro seguenti generazioni). Unica protagonista della prima edizione 2025 del “Premio del Nome Italia” è la docente piemontese (ora in quiescenza) Marilena Ciravegna, descritta in una lunga, lusinghiera ed articolata motivazione che qui di sèguito sintetizziamo. Oltre alla pregiata pergamena, le è stata donata una originale, artistica e preziosa targa di rame incisa dal maestro Filippo Catolino il quale, tra tanto altro, ha avuto una recente collaborazione pure con la casa di alta moda Fendi.

Nata a Torino nel 1939, laurea in Teologia, lungamente docente nelle scuole ed educatrice parrocchiale, la prof.ssa Ciravegna ha al suo attivo parecchie pubblicazioni a stampa tra cui sette romanzi di successo, tutti dedicati all’emancipazione femminile e tutti curati e diffusi da Reverdito editore di Trento. Andata in pensione, è stata per due pieni mandati amatissima sindaca del comune di Maranzana (Asti) dove, tra tanto altro, per contrastare lo spopolamento di quell’antico borgo rurale (e per promuoverlo turisticamente con grande ed utile efficacia) ha inventato (imitata poi da altri paesi italiani) i “babàci” ovvero pupazzi di pezza (manichini a grandezza naturale) che hanno sostituito i cittadini emigrati per ripopolare visivamente e simbolicamente le vie e le piazze altrimenti deserte, pure come civile protesta per l’agonia delle piccole comunità, su cui proprio nello scorso marzo 2025 la Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento per le politiche di coesione e del sud) ha emesso il controverso << PSNAI – Piano strategico nazionale per le aree interne >>. La professoressa Marilena Ciravegna ha sempre dichiarato di “avere il cuore tricolore” e di voler sempre e comunque servire l’Italia (come educatrice, scrittrice, semplice cittadina ed amministratrice pubblica, mamma, nonna e bisnonna, pittrice, ecc.) ed anche per questo si è iscritta all’Associazione Nazionale Alpini (Sezione di Acqui Terme, in provincia di Alessandria) di cui condivide i valori umani, sociali e patriottici, sfilando sempre nei loro cortei. Ha sempre tenuto ad onorare il sacro nome di “Italia” specialmente nella continuità intergenerazionale.

Infine, Domenico Lanciano, il giornalista fondatore dell’associazione omonima, ricorda ed esorta che la valorizzazione di “Calabria Prima Italia” resta un obbligo etico e civile non soltanto per i calabresi ma per tutti gli italiani, in particolare delle Istituzioni, a tal punto che sarebbe opportuno denominare l’ente Regione proprio “Calabria Prima Italia” e “Città Prima Italia” l’ormai inevitabile conurbazione Catanzaro – Lamezia Terme, ovvero quell’Istmo che tutti i grandi storici antichi, in particolare il filosofo Aristotele ( 384 – 322 a.C.), hanno indicato come il luogo di nascita del nome Italia e della prima Italia politica, economica, culturale ed etica poi imitata da quasi tutti i popoli del Mediterraneo, specialmente con alcune leggi di Re Italo e con i suoi celebri “sissizi”.

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