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Gli eventi in Calabria per brindare al nuovo anno tra “L’anno che verrà”, il “bagno a mare” e la neve della Sila

La Calabria si prepara a brindare al nuovo anno con numerosi eventi in programma in tutta la regione. A Reggio Calabria, in particolare, quest’anno vetrina internazionale scelta per il Capodanno Rai condotto da Marco Liorni, è ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per ‘L’anno che verrà”.

Il concertone vedrà esibirsi sul palco di piazza Indipendenza artisti del calibro di Diodato, Anna Oxa, Romina Power, J-Ax, Big Mama, Ricchi & Poveri, Arisa e tanti altri. Sale l’attesa per il concerto di fine anno anche a Cosenza, dove ad accompagnare il passaggio al 2025 saranno i brani dell’irriverente Lauro De Marinis, in arte Achille Lauro, reduce dal successo dell’ultimo singolo ‘Amore disperato’, che ha conquistato di recente il disco di platino.

Tra gli altri eventi in programma per la Notte di San Silvestro, si segnalano a Catanzaro il concerto del rapper El Matador, ad Acri la band Tiromancino, Fred De Palma a Cassano Jonio mentre a Corigliano Rossano saranno Rocco Hunt e J-Ax a esibirsi dopo la mezzanotte. Per gli amanti della neve, complici le basse temperature degli ultimi giorni, Camigliatello e Lorica sono da sempre tra le mete più gettonate e suggestive per cominciare l’anno immergendosi nei paesaggi e nella natura incontaminata della Sila.

Musica, divertimento e relax dunque, non mancheranno, ma il Capodanno in Calabria è anche fatto di antichi riti e tradizioni.

Non mancherà, per i più intrepidi, il consueto ‘bagno a mare’ il 1 gennaio, usanza diffusa soprattutto a Crotone, a Catanzaro Lido, ma anche a Reggio Calabria, dove quest’anno ci si potrà tuffare nelle acque dello Stretto proprio a un passo dall’area dello show Rai. In alcuni borghi della provincia di Cosenza, come Longobucco, e del Reggino, sopravvive ancora il rito propiziatorio dei falò in piazza: un modo per ‘scacciare’ le negatività e dare il benvenuto al nuovo anno con canti e balli popolari.

E le tradizioni passano inevitabilmente anche dalla tavola: a Capodanno, immancabili ovunque le lenticchie, simbolo di guadagni e fortuna, sovente accompagnate col cotechino, così come il baccalà fritto, mentre nel capoluogo di regione, Catanzaro, non può mancare il classico soffritto di maiale, talvolta sostituito con la variante del ‘morzello’. Altra consuetudine diffusa, quella di completare la cena con 13 chicchi d’uva, segno prosperità per l’anno a venire.

Quest’anno è lo chef calabrese Pino Alia, titolare dell’omonima ‘Locanda’, a lanciare una provocazione, ovvero sostituire il cotechino con le lenticchie con ‘salsiccia e rape’ o ‘salsiccia e patate’: “Torniamo alla beatificazione dei nostri sapori e non permettiamo che passi lo straniero”, scrive sui social.

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