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Accessibilità e fruibilità di siti archeologici e musei. La Calabria protagonista alla Bmta di Paestum

Accessibilità e fruibilità di siti archeologici e musei. La Calabria protagonista alla Bmta di Paestum. L’obiettivo è salvaguardare il patrimonio e traghettarlo verso il futuro.

“Salvaguardare il patrimonio e traghettarlo verso il futuro”. Sono le parole che il Sovrintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, Fabrizio Sudano pronuncia all’evento dal tema “La valorizzazione del patrimonio archeologico in Calabria tra digitalizzazione accessibilità” trattato ieri, 28 ottobre, alla Borsa mediterranea del Turismo archeologico in corso di svolgimento a Paestum. Un appuntamento che ha visto la presenza della dirigente dei Dipartimento regionale Turismo, Marketing territoriale e Mobilità, Antonella Cauteruccio, di Mariangela Preta, Archeologa e Direttrice del Polo Museale di Soriano e di Stefania Mancuso docente a contratto di Archeologia Classica e Didattica del Parco e del Museo, dell’Unical.

L’accessibilità ai siti archeologici calabresi e la loro fruibilità sono stati quindi gli aspetti sui quali si è dibattuto e che hanno fatto emergere la presenza di realtà positive – come ad esempio il Museo di Rosarno – ed altre che si stanno adoperando in tal senso.

La dirigente Cauteruccio ha riferito che la Regione “ritiene di rilevante importanza valorizzare anche il filone del turismo archeologico” ammettendo che  tuttavia che “c’è ancora molto da lavorare. Spesso, questo è un argomento che in Regione viene affrontato in Dipartimenti differenti e pertanto esiste una difficoltà a svolgere ed promuovere attività più integrate, però stiamo cercando di sanare questa anomalia”. Poi il ringraziamento agli operatori del territorio, ai direttori dei musei, alla Sovrintendenza “per lo straordinario lavoro quotidiano” e in seguito l’annuncio ai presenti che “sul nostro sito “Calabria straordinaria” abbiamo individuato le modalità per rendere più attrattivo il territorio con l’attivazione di alcuni “virtual tour” che non vogliono essere la sostituzione dei percorsi di persona ma serviranno proprio per stuzzicare la curiosità del turista sul fatto che può vivere anche esperienze di questo tipo”.

La docente Stefania Mancuso ha parlato del tema affrontato alla Bmta come “occasione per dibattere su temi attualissimi perché di digitalizzazione e accessibilità bisogna continuare a parlarne; le  nuove tecnologie servono per avvicinare il pubblico al patrimonio culturale e in questo perimetro si muoveranno le attività di valorizzazione dello stesso da parte di soggetti con disabilità o impossibilitati a recarsi fisicamente sui siti archeologici”. Successivamente la docente dell’Unical si è soffermata sul termine “accessibilità” ricordandone la sua evoluzione nel corso del tempo dove all’inizio si intendeva superamento delle barriere architettoniche, mentre negli anni ’80 si faceva riferimento all’accessibilità fisica e mentre per la fruibilità era afferente a quella cognitiva e successivamente il Ministero ha cambiato specificando meglio il tema. Quindi la menzione della “Convenzione di Faro” del 2005 e quella delle Nazioni unite sui “Diritti delle persone con disabilità” del 2008. Ha poi ricordato la creazione della Direzione generale dei musei presso il Dicastero della Cultura e rilevato che oggi “il termine accessibilità significa anche per chi non ha la possibilità di essere fisicamente presente sul posto di vivere un’esperienza come se si fosse lì. Bisogna guardare con sempre maggiore attenzione verso questa direzione in quanto la fetta di popolazione che non frequenta i musei, ma che vorrebbe farlo, è decisamente più consistente di quella che lo fa e pertanto è ad essa che bisogna guardare. Il turismo è un fenomeno sociale e i musei lo sono allo stesso modo o quanto meno dipendono dai gusti della società. Valorizzazione significa accessibilità”. Altro punto sul quale la docente universitaria si è soffermata è stato “l’Universal Design” che è “alla base della progettazione delle strutture culturali: equità, flessibilità, semplicità, percettibilità, tolleranza all’errore, contenimento dello sforzo fisico, misure e spazi sufficienti”, e rilevato infine che “la pandemia ha fatto sì che ci fossero i fondi del Pnrr che saranno utilizzati in molti musei anche per l’accessibilità e da qui ai prossimi anni avremo delle strutture sempre più accessibili e mi auguro che tutto questo percorso possa dirigersi sempre più verso l’Universal design”.

A seguire la direttrice ha ricordato come quello di Soriano è il primo istituto museale calabrese a dotarsi del “Metaverso” grazie al supporto del prof Francesco Sorrentino è riuscito a mettere in campo la fruizione: “Sarà uno spazio che andrà oltre l’idea di digitalizzazione delle esperienze fisiche, creando nuove modalità di azione, interazione e reazione avvantaggiandosi della realtà virtuale ed immersiva, ormai giunta alla piena maturazione. Il progetto è stato portato avanti in collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore “Morelli-Colao” di Vibo Valentia, diretto dal preside Raffaele Suppa, grazie ai docenti esperti come Francesco Sorrentino, Giancarlo Staropoli e Luigi Raso”.

In conclusione il Sovrintendente Sudano che ha ricordato che “come Ministero, nel campo dell’accessibilità e fruibilità siamo stati antesignani in quanto lo avevamo previsto nel 2017, già prima della pandemia nell’ambito del Pon cultura e sviluppo e durante la stessa il fenomeno è esploso. Avevamo quindi coinvolto i musei di Sibari, Crotone, Scolacium, Locri e di Caulonia e questo progetto prevedeva la realizzazione di una piattaforma software digitale al sevizio di queste grande realtà e contemplava diverse attività: catalogazione delle opere presenti, inventariazione e gestione in un unico ambiente consentendo al personale intendo di effettuare uploadi di oggetti digitali, di annotarli, effettuare elaborazioni elementari su insiemi di contenuti e operazioni logiche,  poter importare ed esportare dati in formati conformi alla normativa del ministero per formati, schede,  flusso operativo”. E sul punto, Sudano ha rilevato che se il patrimonio non viene digitalizzato ci si ritroverà con reperti privi di “carta di identità”, e poi ricordato che sono stati previsti fondi per un 1,1 milione di euro per la catalogazione, digitalizzazione, servizi di progettazione e sviluppo, hosting ed altro.

Infine ha raccontato l’esperienza del “Touch & sound” presso il museo di Rosarno finalizzato a rendere accessibile il sito ai non udenti e ai vedenti: in quest’ultimo caso, in particolare, una voce – grazie ad una telecamera collegata – descrive la riproduzione di opere originali nel momento in cui queste vengono toccate, realizzando così un’esperienza sensoriale di elevato livello.

Il dibattito  è stato preceduto, presso lo Stand della Calabria, dalla presentazione del master I Livello in “Esperto in organizzazione e gestione del Turismo delle Radici” a cura dell’Unical che ha visto gli apprezzati e interessanti interventi dell’archeologa Preta, dei docenti dell’Unical Tullio Romita, direttore del Master del corso di laurea di Scienze Turistiche, della dirigente Cauteruccio, dei docenti Tonino La Marca, Stefania Mancuso e della prof. Antonella Perri rivolti agli studenti Unical frequentanti il corso di laurea in questione.

 

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